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Ilaria Salis, "il capolavoro de il Gatto e la Volpe": Fratoianni e Bonelli travolti a sinistra

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Che Ilaria Salis sia "un paradosso" lo pensano e scrivono in molti, non solo tra gli odiati sovranisti e simpatizzanti di centrodestra (che l'insegnante milanese magari bollerebbe semplicemente come "fascisti") ma anche a sinistra. 

Il curriculum giudiziario è quello che è: imbarazzante, tra il debito da 90mila euro con Aler per la casa popolare occupata a Milano (già di per sé, vicenda poco edificante) al caso internazionale del processo ancora in corso in Ungheria con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di un militante neonazista in strada a Budapest. Quello politico, inesistente. O perlomeno non sufficiente a motivare una candidatura all'Europarlamento in pompa magna.  

 

 

 

"Il Gatto e la Volpe della politica italiana, ovvero Bonelli&Fratoianni, hanno fatto un favore a Giorgia Meloni grosso come una casa - ironizza oggi anche Massimo Gramellini, nella sua rubrica Padiglione Italia in prima pagina sul Corriere della Sera -: l'hanno liberata della «grana» Ilaria Salis". 

 

 

 

"Se la maestra precaria di Monza - prosegue il notista - fosse rimasta in prigione, il governo italiano avrebbe comunque dovuto gestire una situazione spinosa". Ma con l'elezione da campionessa di preferenze a Strasburgo, sono spariti tutti i problemi: la Salis oggi è una eurodeputata e come tale viene giudicata (e criticata) in base alle sue parole e ai suoi gesti, e la premier italiana non sarà più costretta a trattare con Viktor Orban. 

 

 

 

"Dopo il caso Soumahoro - suggerisce perfido Gramellini, riguardo ai due leader di Alleanza Verdi e Sinistra - mettono a segno un altro colpo di astuta ingegneria politica". Primo risultato? Sull'Ucraina la Salis si è ritrovata a votare contro, proprio "come Vannacci e come il suo «aguzzino» Orbán". Questo perché "la politica populista è una imponderabile avventura combinata con l'irrazionalità della condizione umana". E vale a destra, ma anche a sinistra.

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