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Joly aggredito da CasaPound, la risposta-lampo di Meloni a Schlein e sinistra

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L'aggressione subita da Andrea Joly, giornalista de La Stampa, sabato sera fuori dal circolo Asso di Bastoni a Torino da parte di alcuni militanti di CasaPound, è "inaccettabile". La premier Giorgia Meloni chiude sul nascere qualsiasi polemica politica che il centrosinistra aveva iniziato a cavalcare fin da domenica mattina.

"Esprimo la mia solidarietà al giornalista Andrea Joly, rimasto vittima ieri sera di un'inaccettabile aggressione a Torino", dichiara la presidente del Consiglio. "Un atto di violenza che condanno con fermezza e per il quale mi auguro i responsabili siano individuati il più rapidamente possibile. L'attenzione del governo è massima e ho chiesto al ministro dell'Interno Piantedosi di essere aggiornata sugli sviluppi del caso". Parole che replicano alle molte richieste da parte delle opposizioni di intervenire per mettere fuori legge l'associazione di estrema destra. 

Per quel che riguarda il fronte delle indagini, sono stati individuati i due aggressori da parte della Digos di Torino. I due presunti responsabili della violenza sono entrambi militanti di Casapound e, per entrambi, secondo quanto si apprende, si va verso una denuncia per lesioni personali collegate all'aggravante del reato commesso "per agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" che abbiano tra i loro scopi "la discriminazione o l'odio etnico, nazionale, razziale o religioso".

Tornando al fronte politico, ecco le parole di Elly Schlein. "Esprimo grande preoccupazione per il clima di impunità che continuiamo a registrare di fronte a episodi così gravi: cos'altro dobbiamo aspettare perché vengano sciolte, come dice la Costituzione, le organizzazioni neofasciste? Chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di intervenire immediatamente", scrive in una nota la segretaria del Pd.

"L'aggressione squadrista subita da Andrea Joly dimostra ancora una volta la necessità di fortificare ogni giorno gli anticorpi democratici per combattere odio, intolleranza e violenza di stampo neofascista. È un episodio grave e inaccettabile, ma non si tratta di un caso isolato: i campanelli di allarme su alcune derive antidemocratiche nel nostro Paese hanno già suonato più volte. Alla politica e alle forze sane il compito di intervenire per mettere fine a questi deliranti rigurgiti di arroganza e violenza", si era invece esposto su X il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte.

"Lo scorso 3 luglio il ministro dell'Interno Piantedosi - afferma invece Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana - nel rispondermi nell'aula di Montecitorio sui fenomeni di violenza neofascista, scelse si fatto di non rispondermi, confermando così l'indirizzo del governo Meloni di non voler riconoscere la realtà e di sottovalutare volutamente i rischi che il nostro Paese sta correndo di fronte al ripetersi di tali episodi. Oggi è toccato a un giovane giornalista de La Stampa, vittima dei colpi inferti da militanti di Casapound a Torino. A lui, al direttore e a tutte e a tutti i giornalisti de La Stampa la nostra solidarietà".

"In attesa che da Palazzo Chigi e dal Viminale si muovano - proseguiva il leader di SI - rimane il fatto che tutti gli esponenti politici e di governo della destra che finora hanno parlato si son ben guardati dall'utilizzare la parola 'fascisti', e non è un bene. Anche per questo rinnoviamo con decisione la richiesta alla presidente del consiglio : quando intende sciogliere le organizzazioni neofasciste, se non ora?". 

 

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