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Pd, balle sui numeri dell'alluvione: il generale Figliuolo inchioda la sinistra

Michele Zaccardi
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Quando era ancora governatore, Bonaccini la sparò grossa. Voleva 8,5 miliardi di euro per riparare ai danni causati dall’alluvione che tra il 2 e il 17 maggio dell’anno scorso ha colpito l’Emilia-Romagna. Soldi da usare per i rimborsi e la ricostruzione. Il governo, alla fine, di miliardi ne ha stanziati 4,7, una somma ritenuta insufficiente da Bonaccini, nel frattempo eletto al Parlamento Ue con il Pd. Eppure a distanza di oltre un anno dall’alluvione, gran parte di quelle risorse non è stata richiesta da enti locali, da imprese e famiglie che ne avevano diritto. Insomma, i soldi, al contrario di quanto sostiene il Pd, ci sono. E sono ampiamente sufficienti a coprire i costi causati dall’alluvione.

«Dai dati raccolti finora, posso affermare che tali risorse mi permettono di far fronte a tutte le esigenze» spiega a Libero il commissario alla ricostruzione, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Sotto il profilo delle opere pubbliche, per le quali il governo ha stanziato 2,8 miliardi di euro, la ricostruzione procede spedita. «Con le ordinanze emanate» sottolinea Figliuolo, «ad oggi abbiamo garantito copertura a tutte le urgenze per mettere in sicurezza il territorio e finanziato finora 6.123 interventi che afferiscono principalmente alla viabilità delle strade provinciali e comunali delle regioni interessate, e al reticolo idraulico, per un impegno complessivo di oltre 1,677 miliardi di euro. Di questi circa il 35% sono terminati, un altro 30% è in corso e il resto è in fase di studio e progettazione». Figliuolo precisa poi che «per evitare la paralisi dell’intero territorio, non possono essere messe in campo contemporaneamente tutte le opere». «Tuttavia» aggiunge, «a seguito di una ulteriore ricognizione abbiamo raccolto nuove esigenze che saranno oggetto di nuove ordinanze in via di emanazione».

 

 

 

Se dunque la ricostruzione di strade, reti idriche e argini dei fiumi è a buon punto, non altrettanto si può dire dei rimborsi a famiglie e imprese. Ma, anche in questo caso, le accuse del Pd al governo appaiono fuori luogo. Anche perché sono gli stessi privati a non averne fatto richiesta. I soldi infatti ci sono e gran parte delle domande di indennizzo è stata liquidata. L’obiettivo del governo è comunque quello di ristorare il 100% dei danni subiti dai privati.

Complessivamente, sul piatto ci sono 1,9 miliardi di euro. La dotazione iniziale di 639 milioni è stata incrementata con altri 560 milioni, mentre a breve dovrebbero arrivare 700 milioni a titolo di crediti di imposta. «Perla ricostruzione privata» spiega Figliuolo, «sono state concluse 520 pratiche, 450 relative a famiglie e 70 a imprese, per importi che superano i 15,3 milioni di euro, di cui 10,4 milioni a famiglie e 4,9 milioni a imprese, metà dei quali già erogati come anticipo. Non mi risulta che, in occasione di altre catastrofi a livello nazionale, sia stato fatto così tanto in un tempo relativamente breve».

 

 

 

A questo va aggiunto il fatto che, nei mesi immediatamente successivi all’alluvione, erano stati erogati 103 milioni di euro a favore di 23mila famiglie a titolo di Contributo di immediato sostegno (Cis). A ogni nucleo, sono quindi arrivati in media 4.400 euro. «Ad oggi le domande presentate sono 1.450 cui si aggiungono 1.495 in fase di compilazione, per un totale di 2.954» prosegue. «È un numero basso rispetto alle stime iniziali» ammette Figliuolo, «ritengo sia dovuto a una combinazione di cause: l’esperienza di altre ricostruzioni, ci insegna che c’è un’iniziale inerzia nel presentare le domande; in secondo luogo, mi è stata segnalata un’oggettiva difficoltà nel trovare i periti e per questo mi sto attivando per allargare il numero anche con tecnici fuori regione; in ultimo, diversi amministratori locali ritengono probabile che molte delle 23 mila famiglie che hanno ricevuto 103 milioni di euro di contributi di immediato sostegno non presenteranno ulteriori richieste».

Ma è proprio sui rimborsi che il generale Figliuolo ha deciso di premere sull’acceleratore, rendendo più semplice l’iter di presentazione delle domande. «Gli sforzi volti a rimborsare privati e imprese hanno permesso, a partire dal 19 aprile dopo il previsto aggiornamento della piattaforma Sfinge in uso alla Regione Emilia-Romagna, di erogare i primi rimborsi» prosegue il commissario. Che ricorda come, al fine di «facilitare la compilazione delle domande, sono stati disposti sportelli di assistenza nei principali Comuni alluvionati proprio per supportare i cittadini, i periti e tecnici nella corretta compilazione della documentazione necessaria. Gli sportelli rimarranno attivi anche nei mesi estivi, come da richiesto dai cittadini».

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