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Open Arms, Fusani: "Potevano chiedere 15 anni", come la zittisce Salvini

Roberto Tortora
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Matteo Salvini contro tutti. Tutti quelli che mediaticamente si stanno schierando contro di lui, più o meno ironicamente, nella vicenda del processo di Palermo sul caso OpenArms. Il ministro dei Trasporti ha pubblicato un video su Instagram in cui colleziona tutte le dichiarazioni fatte contro di lui dagli opinionisti della tv parlata e a corredo scrive: “Odio, cattiveria, insulti, rabbia, livore… è più forte di loro. Non saranno di certo questi a fermarmi, andrò fino in fondo per dimostrare che difendere l’Italia e gli italiani non è reato. Avanti tutta!”.

Nel video la prima presa di mira è Claudia Fusani, autrice de Il Riformista, che su La7 commenta così la richiesta dei pm di 6 anni di reclusione per il leader della Lega: “L’accusa poteva arrivare a chiedere il massimo, cioè 15 anni, ha chiesto 6 anni, non ha chiesto tantissimo no?”. Poi si passa Maurizio Crozza, che imita Salvini nel video in cui si dichiara innocente: “Colpevole? Si, colpevole di pu***te mediatiche!”. Nel video c’è anche l’ex-ministro dei Trasporti pentastellato, Danilo Toninelli, che afferma: “Veramente un condensato di propaganda quel video ed è definibile come da manuale delle giovani marmotte della menzogna”.

 

Poi ancora Luca e Paolo a Di Martedì e Antonio Padellaro a Tagadà che così commenta la decisione di Salvini di non patteggiare: “E lo credo bene, quando gli ricapita una fortuna così!”. Quest’ultimo commento, alludendo alla propaganda mediatica che potrebbe sfruttare. C’è anche un’immagine del ministro sovrapposta a quella di Aldo Moro, rapito e segregato nel covo delle Brigate Rosse, come a voler indicare un suo vittimismo esagerato. Salvini, alla fine, commenta in prima persona così: “Quanta rabbia, quanta cattiveria, ma fatevela una vita. Difendere i confini, difendere l’Italia e gli italiani non è reato e io non mollo, l’ho fatto e lo rifarò a testa alta”.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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