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Pontida, anche Wilders sul palco: "Felice di essere al fianco di Salvini". La mobilitazione per il caso Open Arms

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Giorno dopo giorno, si arricchisce la lista di ospiti che sfileranno a Pontida il prossimo 8 ottobre, data del prossimo raduno leghista, il grande classico sul pratone che, in questa occasione, sarà un'occasione per manifestare solidarietà e stringersi attorno al leader, Matteo Salvini, minacciato dalla vicenda Open Arms.

Già, sul vicepremier pende una richiesta di condanna a 6 anni, oltre a una richiesta di risarcimento avanzata dalle parti civili pari a 1 milione di euro. Si tratta dell'ultima, clamorosa, offensiva delle toghe contro Salvini, nel mirino per le vicende che risalgono ai tempi del governo Conte I. Vicende analoghe a quelle che poi avrebbero riguardato Luciana Lamorgese, la titolare degli Interni contro cui nessun pm, però, ha pensato di agire.

In questo contesto cresce la mobilitazione leghista: si pensi ai gazebo in tutta Italia che si sono visti ieri, domenica 22 settembre, e che verranno riproposti al termine della settimana appena iniziata. Migliaia di firme e nuovi tesserati. Salvini era presente al gazebo di Firenze, dove ha detto che in caso di condanna il prblema più che personale "sarà per l'Italia". Insomma, è battaglia. Dura. Durissima.

E si diceva: gli ospiti a Pontida. Prima Viktor Orban, che ha confermato la sua presenza, smentendo in modo fragoroso Repubblica, che aveva dato conto prima del tempo del forfait del premier ungherese. E oggi, lunedì 23 settembre, ecco un'altra pesantissima adesione. A comunicarlo è stato il diretto interessato, sui social: si parla di Geert Wilders, leader del Partito per la libertà olandese. "Sono molto felice di partecipare e parlare a Pontida, in Italia il prossimo 6 ottobre al raduno della Lega insieme ai miei alleati Matteo Salvini e Viktor Orban", ha scritto Wilders su X, rilanciando delle foto che promuovono Pontida 24. Prontamente il post è stato rilanciato da Salvini: "Grazie amico mio, non vedo l'ora di vederti a Pontida", ha concluso il leghista. E la mobilitazione, inesorabilmente e clamorosamente, cresce.

 

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