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Se il comunismo vive ancora nei libri di scuola

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All’inizio di febbraio del 1991, una consistente fetta di italiani svegliatisi comunisti, a fine giornata si coricarono non più comunisti. Si chiudeva un’epoca: la «via italiana» al «socialismo reale» era definitivamente morta e sotterrata. Prendeva avvio – almeno sulla carta – il tempo della storicizzazione del comunismo italiano, impossibilitato a proseguire dopo la caduta dell’impero sovietico nel 1989. Si chiudeva così, definitivamente, la stagione dell’illusione (la rivoluzione proletaria, l’eurocomunismo, la terza via). A tre decenni di distanza abbiamo una sola certezza: i conti con il comunismo non sono stati fatti. Anzi, come scrivono Andrea Atzeni, Luigi Marco Bassani e Carlo Lottieri in apertura del loro provocatorio saggio A scuola di declino. La mentalità anticapitalista nei manuali scolastici (Liberilibri, pagine 160,16 euro), ai «comunisti più che i conti si son fatti sconti». (...)

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