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Giorgia Meloni, due anni di governo: "A testa alta per realizzare il programma, lo dobbiamo agli italiani"

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Due anni di governo Meloni. Due anni dall'insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi dopo la vittoria alle elezioni di settembre 2022. Due anni in cui il consenso nell'esecutivo in generale e in FdI in particolare ha continuato a crescere: un dato che la dice lunga, anzi lunghissima, sulla fiducia che il Paese ripone nel presidente del Consiglio e della sua squadra. Un dato che la dice lunga perché in controtendenza con quelle che sono le "storiche" oscillazioni del consenso per le forze governative, che spesso vedono ripiegare la fiducia a distanza di tempo dal loro insediamento.

E per questi due anni di governo, per la ricorrenza, ecco che Giorgia Meloni dice la sua in un breve messaggio pubblicato sui social. "Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l'Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata. Lo dobbiamo agli italiani, a chi ci ha scelto e a chi, pur non avendo votato per noi, spera che facciamo bene il nostro compito. Al lavoro, senza sosta, senza paura", conclude il premier alla vigilia del giorno esatto dell'anniversario di governo.

Parole piene di orgoglio, energia e impegno. Parole da leggere anche con il filtro dei fatti degli ultimi giorni, a partire dallo stop del Tribunale di Roma ai centri di trattenimento dei migranti in Albania e fino ad arrivare ai fatti emersi ieri, domenica 20 ottobre, alla email del sostituto procuratore di Cassazione, Marco Patarnello, che definisce Meloni "pericolosa" perché agisce in base "alla sua visione politica" e non per "interessi personali". Una email al centro di un enorme caso politico e di un'aspra polemica, in un contesto in cui il rapporto tra magistratura e governo si fa sempre più complesso, aspro.

Nelle parole per celebrare i due anni, Meloni mette al centro l'impegno a "realizzare il nostro programma", poiché "lo dobbiamo agli italiani". Parole chiare, con le quali il presidente del Consiglio ribadisce le priorità, nonostante l'impegno di una parte della magistratura a fermare l'azione del governo.

 

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