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Ue, il Pd si spacca sul riarmo: 10 contro 11, ecco chi sta con chi

mercoledì 12 marzo 2025

2' di lettura

Profonda spaccatura nel Pd al momento del voto sulla risoluzione sul piano di riarmo europeo: a differenza degli altri partiti che hanno votato in maniera compatta, i dem si sono divisi tra astenuti, 11, e favorevoli, 10. Secondo il roll call, hanno votato a favore del testo Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli e Raffaele Topo. Mentre si sono astenuti Lucia Annunziata, Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capodelegazione Nicola Zingaretti. 

In ogni caso, il testo è stato approvato dall'Eurocamera con 419 voti a favore, 204 voti contrari e 46 astensioni. A votare contro sono stati la Lega, il M5s e Avs; mentre a favore si sono espressi Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il Parlamento europeo ha definito questo come "un momento storico per la difesa europea". In questo modo si sostiene "fermamente l’idea che gli Stati membri dell’Ue debbano aumentare i finanziamenti per la difesa e la sicurezza a nuovi livelli", insistendo sulla necessità che gli Stati membri aumentino la spesa per la difesa almeno al 3% del Pil. L'Europarlamento, poi, ha ribadito il sostegno all’Ucraina invitando "gli Stati membri dell’Ue, i partner internazionali e gli alleati della Nato a revocare tutte le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali consegnati all’Ucraina contro obiettivi militari in territorio russo

Dopo la "dissoluzione europea", ecco le parole di Elly Schlein (ferocemente criticatra in un'intervista in mattinata da Pina Picierno, oltre che da molti esponenti di spicco del Pd nei giorni precedenti). La segretaria prova a parare i colpi con la consueta supercazzola: "All'Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd", ha premesso. "Oggi al Parlamento si votava una risoluzione sulla difesa comune, con molti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano RearmEU proposto da Ursula Von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla. Quel piano va cambiato", conclude Schlein cercando di spostare l'attenzione dalle macerie del suo partito.

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