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Berlusconi: "nessuna macelleria sociale"

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Montezemolo appoggia il governo "dare il massimo sostegno al Governo su misure necessarie, urgenti e il più coraggiose possibili"

Michela Ravalico
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La mediazione di Silvio Berlusconi è servita. Il premier non ci sta a passare per il tagliatore di teste. La crisi c'è, è vero. "Come Europa, abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e ora bisogna tagliare gli sprechi", ha ammesso il Cav dopo l'incontro di venerdì scorso a Palazzo Chigi con il presidente della Commissione Ue Barroso. Un conto è fare economia e un conto è - per colpa di Tremonti e delle pressioni della Lega - trovarsi a incarnare il ruolo di leader antipopolare. Senza contare che la sinistra sta rialzando la testa e in vista della manovra accusa il governo di voler affamare gli italiani. Lui, il premier, che gli italiani li conosce, ha deciso di chiarire. E lo ha fatto con parole dure. Se il nostro Governo avesse seguito anche solo una parte delle richieste di questa opposizione cioè più spese, più debito, l'Ialia sarebbe finita come la Grecia, cioè molto male. "Non c'è nessuna macelleria sociale - ha esordito il premier in un messaggio pubblico ai Promotori della Libertà sabato mattina- Non taglieremo le tasse e nemmeno toccheremo pensioni, scuola o sanità. La manovra prevede solo tagli agli sprechi. Ma è necessario ottimismo, e di fiducia". Berlusconi ribatte punto per punto anche alle accuse della sinistra: "Faremo questa manovra e quando l'avremo messa a punto, quando sarà definita in tutti i suoi aspetti, la faremo conoscere a tutti italiani nel modo più diretto, nel modo più trasparente. Invece penso che alimentare ogni giorno il pettegolezzo su questi argomenti sia una grave responsabilità da parte dell'opposizione" afferma il presidente del Consiglio. "Voi sapete bene che se il nostro Governo avesse seguito anche solo una parte delle richieste di questa opposizione cioè più spese, più debito, l'talia sarebbe finita come la Grecia, cioè sarebbe finita male, molto male". Bossi - Che la questione sia maggiormente di ordine politico che economico lo dimostrano anche le dichiarazioni di Umberto Bossi. "Saremo io e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi a cercare di "trovare un equilibrio" per la definizione della manovra da 27,6 miliardi per il biennio 2010-2011", ha detto il Senatur. "Secondo me, bisogna fare le cose in equilibrio. Con Giulio Tremonti ho parlato - spiega - però bisogna mettere di mezzo anche Berlusconi perchè non è che ci sia ancora chiarezza". Le accuse dell'opposizione - "Il governo Berlusconi si predispone ad un massacro sociale senza precedenti e non c'è guitto di regime né giullare di tg che può nascondere che 27 miliardi di euro, se non si colpiscono i ricchi, verranno prelevati dal lavoro dipendente e dai pensionati" accusa il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola.  "Siamo ad un punto di svolta", ha detto Vendola, "con una regressione sociale e civile drammatica. La divaricazione nel centrodestra merita una risposta forte, innovativa, che superi i balbettamenti che si odono a Roma da parte di un centrosinistra di cui non si percepisce coraggio intellettuale e culturale".  Pier Luigi Bersani, nella replica finale all'assemblea nazionale del Pd, boccia l'impianto della manovra del Governo: "Qui non si vede uno straccio di manovra strutturale, non si vede nulla di nulla che metta mano a dei meccanismi e che ad esempio metta in condizioni questo Paese di spostare il carico (fiscale dal lavoro e dalle imprese alla rendita e alla ricchezza, ndr)... Tutte le cose che si stanno dicendo di nuovo portano il carico sui ceti medi e bassi, a riduzione degli investimenti e una riduzione sugli enti locali. Eh, no!".   Nessun condono per le case -  "Non ci sarà nessun condono edilizio". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, nel corso di un intervento a Mattino Cinque, ha smentito categoricamente l'ipotesi di un possibile condono tra gli interventi previsti dalla manovra, che sarà di 24 miliardi. "Bisogna mettere a catasto circa due milioni di unità immobiliari e questo sarà fatto", ma, a proposito di nuove tasse, "nessuno metterà le mani in tasca ai cittadini". Ci sarà, invece, "la riduzione delle spese dei ministeri. Sarà indicata una percentuale da tagliare ma sarà il ministro competente a  decidere come effettuare i tagli". Discorso diverso per le pensioni:   "L'entità non si tocca, ma ci potrà essere un aggiustamento sulle finestre". Misure necesarie e coraggiose - Qualche sacrificio sarà necessario, come spiega il presidente della Ferrari e della Fondazione Italiafutura, Luca Cordero di Montezemolo. Intervenuto oggi ad un convegno alla Villa Reale di Monza, Montezemolo ha esortato gli italiani a "dare il massimo sostegno al Governo su misure necessarie, urgenti e il più coraggiose possibili. Si tratta di difendere l'Italia di fronte ai mercati internazionali, alla crisi e ai rischi connessi". Montezemolo, quindi, auspica "grande coesione sociale e il coinvolgimento di maggioranza e opposizione, perché qui ne va di mezzo il nostro Paese". Per consentire al ministro dell'Economia di illustrare al Pdl le misure del provvedimento che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già domani pomeriggio, è stata convocata per oggi alle 19.30 la Consulta economica del partito.

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