Parlare di “super” consulente è un po’ azzardato perché il compenso non è di quelli stratosferici: 30mila euro l’anno. Però, al di là del portafoglio, la notizia è un’altra: Paolo Gentiloni ha iniziato a lavorare come relatore per la European House Ambrosetti, società di consulenza che ha sede a Milano, stesso think tank organizzatore del Forum di Cernobbio dove si ritrova ogni anno il gotha dell’imprenditoria e della finanza internazionale. Per l’ex premier Pd, più volte definito un traghettatore e perfino un aspirante federatore del centrosinistra grazie alle esperienze maturate in politica sia a Roma che a Bruxelles, si è dunque aperta una porta che non è quella del Nazareno, come i detrattori di Elly Schlein speravano, bensì quella degli uffici milanesi della società privata annoverata tra le più indipendenti al mondo.
Ma Gentiloni è stato commissario Ue all’Economia nella precedente legislatura e le norme europee sono piuttosto severe in termini di attività di lobbying. Ad esempio, è vietato rivelare all’esterno informazioni raccolte durante l’esperienza a Palazzo Berlaymont (e lui c’è stato cinque anni) né è consentito a chi ha lavorato nelle istituzioni europee fare consulenza su materie di cui si è occupato in passato: un divieto, questo, previsto per almeno un biennio dopo il termine del mandato a Bruxelles. Insomma, per ottenere il nuovo incarico, scrive il sito Euractiv, il dem ha dovuto chiedere una sorta di autorizzazione. Alla fine, comunque, il via libera è arrivato, con qualche paletto. Il comitato etico indipendente della Commissione ha avvertito che il periodo di Gentiloni come responsabile economico dell’Ue «molto probabilmente» andrà a vantaggio del suo nuovo datore di lavoro, poiché fornirà consulenza e interverrà su temi economici, per questo ha messo ha stabilito condizioni lievi per l’approvazione del suo incarico. In sintesi: ok il nuovo lavoro (per ora di un anno, rinnovabile), ma Gentiloni gestisca «con particolare attenzione» i suoi contatti con gli colleghi dell’esecutivo comunitario.
Carlo Calenda: "Gentiloni premier domattina", chi lo zittisce
"Io metterei Paolo Gentiloni come presidente del consiglio domani mattina". Parole e musica di Carlo Calenda c...Le polemiche, tuttavia, non sono mancate. Daniel Freund, eurodeputato tedesco eletto con i Verdi, ha criticato la decisione della Commissione di autorizzare il nuovo lavoro di Gentiloni. «È completamente assurdo», ha detto Freund. Ma, se pensiamo a Bruxelles, Gentiloni non è certo il primo lobbista: nel 2016, l’ex presidente della Commissione europea José Manuel Barroso si unì a Goldman Sachs, mentre l’ex presidente del Consiglio europeo Charles Michel è diventato visiting professor della China Europe International Business School.