Katharina Zeller, dopo lo sfregio al tricolore accusa la destra

Katharina Zeller, la neo-sindaca di Merano prova a metterci una pezza dopo aver rifiutato la fascia tricolore: "Chiedo scusa, ma ho subito un attacco politico". Peggio del buco...
martedì 20 maggio 2025
Katharina Zeller, dopo lo sfregio al tricolore accusa la destra
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Togliersi la fascia Tricolore è diventato un gesto di cui vantarsi. E ora dobbiamo fare i conti con la nuova eroina anti-italiana, Katharina Zeller, da poco eletta sindaca di Merano. Il fatto è noto: la sindaca si è subito tolta la fascia durante le foto di rito mettendola così da parte. Un affronto istituzionale che offende anche tutti gli italiani. E così oggi su Repubblica la pezza che prova a metterci è peggio del buco: "Non mi sono sfilata la fascia per mancare di rispetto al tricolore. Rappresenta l’Italia, la mia patria: in qualità di vicesindaco negli ultimi anni ho sempre indossato il tricolore in ogni occasione ufficiale e così farò anche in futuro. Mi sono opposta a un gesto provocatorio, teso a presentarmi come una bambina infantile obbligata ad ubbidire a un esperto uomo maturo", è la premessa delirante.

Poi aggiunge: "Ero emozionata e a mente fredda non lo rifarei. Capisco che una parte di cittadini non solo altoatesini, ignara delle ragioni politiche della prepotenza di un sindaco di destra appena sconfitto dalla sue ex vice sostenuta anche dal centrosinistra, possa essersi sentita offesa. Per questo è stato un gesto istintivo ma inopportuno: non ho problemi a chiedere scusa". Pentita? No. "Ripeto: non ho rifiutato il tricolore, ma una prepotenza muscolare esibita per riaprire i conflitti e i rancori di cui le destre estreme hanno bisogno per non diventare irrilevanti".

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E aggiunge a stretto giro: "Quel gesto aveva un obbiettivo politico preciso: mostrarmi sottomessa agli occhi dei cittadini di lingua tedesca, in quanto promotrice del dialogo e della convivenza tra tutti i gruppi. Il tricolore è stato usato come un’arma per dividere e per ferire l’identità della minoranza di lingua tedesca, presentandomi come una sorta di opportunista traditrice. La preda da aggredire non ero solo io, ma la comunità che ora rappresento. Consumato l’agguato, guarda caso, le immagini sono state subito lanciate in rete con giudizi violenti". Insomma, è lei la vittima eh, sia chiaro. Infine sentite come giustifica il gestaccio dedicato al Tricolore: "Ho reagito con fermezza, ma pure con educazione. Ho appoggiato la fascia sul tavolo chiarendo che il collare municipale in certe occasioni assolve alla stessa funzione simbolica: non l’ho calpestata, non le ho sputato addosso. Se avessi voluto ammiccare alle vecchie divisioni etniche mi sarei presentata in costume tirolese, mettendoci sopra la fascia con disprezzo. Io invece mi sento una sindaca dell’Italia e non sarò una prima cittadina tedesca: rispetto il tricolore, continuerò ad onorarlo e a indossarlo in ogni occasione ufficiale". Nulla da aggiungere.

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