Giorgia Meloni, "il nostro orgoglio": il messaggio a Fascià è una replica alla Ue

Il premier rilancia sui social l'intervista a Lorenzo Fascià, carabiniere-eroe che ha salvato una donna sul punto di suicidarsi. Il messaggio suonano come una replica al fango del Consiglio d'Europa sulle nostre forze dell'ordine
sabato 31 maggio 2025
Giorgia Meloni, "il nostro orgoglio": il messaggio a Fascià è una replica alla Ue
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"A Lorenzo, e a tutti gli uomini e le donne in divisa che ogni giorno mettono la vita degli altri davanti alla propria, con coraggio, umanità e spirito di sacrificio, va la nostra gratitudine più profonda. Siete il nostro orgoglio". Con queste parole cariche d'orgoglio, rilanciate su X, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha reso omaggio al carabiniere Lorenzo Fascià, protagonista di un gesto che ha commosso l’Italia.

Fascià, militare fuori servizio, si trovava in auto in provincia di Bergamo quando ha notato una donna in evidente stato di disperazione, aggrappata alla recinzione di un cavalcavia. Non ha esitato un attimo: ha fermato la macchina, si è avvicinato, l’ha abbracciata e, con calma e umanità, è riuscito a convincerla a non compiere un gesto estremo. Un episodio di straordinaria empatia e prontezza, che ha salvato una vita.

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Il video della sua intervista, rilanciato da Meloni, è diventato subito virale. Le parole della premier non sono solo un elogio personale, ma un tributo all’intero corpo delle forze dell’ordine, finito recentemente nel mirino.

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Nel corso della settimana infatti, il Consiglio d’Europa ha mosso dure accuse contro l’Italia, denunciando presunti episodi di “profilazione razziale” da parte delle forze di polizia. Accuse gravi, che hanno scatenato polemiche e che il governo ha giudicato infondate e offensive. Il messaggio della Meloni, pur senza citarlo esplicitamente, appare dunque anche come una risposta ferma, indiretta ma carica di orgoglio nazionale, a quel rapporto. Un modo per rivendicare il valore e l’integrità di chi, in divisa, ogni giorno tutela la sicurezza e la dignità delle persone, indipendentemente da provenienza o condizione.

In un clima spesso avvelenato da generalizzazioni e sospetti, l’abbraccio di Lorenzo Fascià – e le parole della premier – ricordano che dietro una divisa ci sono prima di tutto esseri umani. E che, talvolta, basta un gesto per restituire fiducia non solo a chi è in difficoltà, ma a un intero Paese.