Al tandem Elly Schlein-Maurizio Landini mancava solo il contributo della Chiesa cattolica. Il più classico esempio di cattocomunismo, con i vescovi che seguono a ruota libera le indicazioni di sindacati rossi e della leader del maggior partito di sinistra Italiana. Il tema? Neanche a dirlo, il Referendum del prossimo 8 e 9 giugno. "Quando i fascisti dicono di non votare bisogna fare il contrario. L’Italia saprà stupirci con un’ondata di partecipazione", ha tuonato la segretaria del partito democratico.
Se di un triumvirato si tratta, Maurizio Landini svolge sicuramente un ruolo chiave nell'esortare l'elettorato di sinistra a recarsi alle urne. "La partecipazione sta crescendo - le parole del segretario della Cgil -. Siamo in giro per assemblee, comizi e tv proprio per dare piena informazione. E man mano che le persone conoscono le ragioni di questo referendum sta anche aumentando la gente che andrà a votare. Ci sono tutte le condizioni per raggiungere il quorum".
L'ultimo tassello, però, è quello spirituale. La Cei - la Conferenza episcopale italiana, l'organizzazione dei vescovi - è scesa in campo al fianco di Schlein e Landini. Così sacro e profano si mischiano, con la sinistra che fa proprio l'oppio dei popoli per convincere il popolo a sedersi dalla propria parte. "L’astensione può diventare una forma di 'impotenza deliberata', un silenzio che svuota la democrazia", è l'avvertimento del vicepresidente della Cei Francesco Savino. Come riporta Repubblica, l'invito ai fedeli è quello "a non sottrarsi all’appuntamento con la propria coscienza e con la comunità".