Capezzone: "Perché i giornali parlano solo di Sinner", ultimo disastro a sinistra

lunedì 9 giugno 2025
Capezzone: "Perché i giornali parlano solo di Sinner", ultimo disastro a sinistra
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Molto sport sui giornali di lunedì 9 giugno. Innanzitutto, annota Daniele Capezzone nella sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi, "la battaglia epica vinta dallo spagnolo Alcaraz sul nostro Jannik Sinner al Roland Garros, che ha sprecato 3 match point". Quindi "la situazione catastrofica della Nazionale di calcio attesa stasera da una partita che sa già di ultima spiaggia. E nel mentre l'esonero già annunciato dal ct Luciano Spalletti, usato però come caprone espiatorio" dal presidente della Federcalcio Gravina "che resta imbullonato". 

E perché c'è tanto sport? Perché, ricorda il direttore editoriale di Libero, "bisogna nascondere il floppone referendario. Le urne resteranno disponibili ma non molto frequentate fino alle 15 di oggi. E ieri è stato un disastro, all'ultima rilevazione ore 23 l'asticella si è fermata a un malinconico 21, 22%. Siamo lontanissimi dal quorum e fino a quando si potevano pubblicare i sondaggi la forbice era dal 32 al 38 per cento. Qui se tutto va bene per i promotori siamo al 26 o 27%, un naufragio totale".

E come ne escono i giornali? "Nascondendo la questione. Su alcuni in prima pagina dovrete dotarvi della proverbiale lente d'ingrandimento per trovare la notizia. In altri, la fredda cronaca. Nessun commento, solo 2 di 'monsignor' Franco sul Corriere della Sera che non esclude un clamoroso recupero e dice che anche la destra deve stare attenta... Per carità, però stavolta la sveglia l'hanno presa a sinistra. E poi Concita De Gregorio su Repubblica, che fa una specie di mozione degli affetti. Com'era bella la piazza di sabato, che belle le urne e la democrazia!".

Ieri peraltro "momenti di irresistibile comicità. Il deputato di AVS Borrelli che come uno stalker va nelle spiagge a ricordare ai bagnanti di andare a votare, Bonelli che litiga con Calenda e lancia l'allarme dal seggio di Taranto, con Conte e Schlein che gli vanno dietro. Indimenticabile anche Massimo Giannini che posta un fotogramma del film della Cortellesi come se si stesse votando per la vita o la morte".