Referendum, Carlo Calenda "respinto" al seggio: cosa è successo

lunedì 9 giugno 2025
Referendum, Carlo Calenda "respinto" al seggio: cosa è successo
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Siparietto ai seggi tra Carlo Calenda e gli scrutatori. Il senatore di Azione è andato al seggio a Roma per votare ai referendum, ma è stato "rifiutato". Il motivo? La sua scheda elettorale presentava tutti i timbri esauriti. Ecco allora un momento di lieve imbarazzo, in cui uno degli scrutatori ha spiegato la procedura: "Vada in via Petroselli, le rifanno subito la scheda". E così ha fatto: Calenda è andato a Via Petroselli a ritirare una nuova scheda elettorale e ha votato.

All'uscita dal seggio, Calenda ha commentato: "Sono andato a votare e avevo anche la scheda esaurita. Detto questo, sono un senatore eletto: è giusto che chi è eletto vada a votare. Dopodiché sui referendum è una lunga prassi. Chi vuole andare va, chi non vuole andare non va: vuol dire che non è d'accordo con i quesiti e non c'è nulla di antidemocratico in questo".

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Lui stesso, sulla manifestazione pro-Gaza in cui i leader di sinistra hanno sostenuto il voto, non si è risparmiato: "Se la destra avesse usato una manifestazione su un dramma umanitario per aggirare il silenzio elettorale, avremmo tutti, giustamente, stigmatizzato questo comportamento". Per il senatore "è esattamente ciò che è accaduto ieri. In un referendum con quorum l'invito a votare equivale a un'indicazione di voto. Il corretto funzionamento di una democrazia non si difende solo quando fa comodo".