Una sinistra allo sbando, in ordine sparso, incapace di esprimere posizioni unitarie e di fare opposizione. Insomma, la storia non cambia. Mai. Ultimissimo capitolo il corteo contro il riarmo che si sta tenendo a Roma oggi, sabato 21 giugno. Un corteo a cui prendono parte, ufficialmente, in tutto e per tutto, M5s e Avs. Il Pd, invece, come sempre tentenna.
Allora, partiamo dalla segretaria: Elly Schlein. La leader dem si trova nei Paesi Bassi per un vertice con i Socialisti e i Verdi europei. Da Utrecht, Schlein ha spiegato che le destre si battono "conn giustizia sociale e climatica". Dunque si è lanciata in una peculiare intemerata sulla "gentilezza", necessaria per "una leadership inclusiva". Infine i consueti attacchi a Giorgia Meloni.
Insomma, Schlein in Olanda mentre a Roma si sfilava. Ecco, il punto è che a Roma sfilavano anche pezzi del Pd, alcuni esponenti contrari al riarmo: i dem non prendono ufficialmente parte alla manifestazione ma lasciano libertà di scelta. Insomma, né carne né pesce. Circostanza che ha fatto inalberare più di un esponente dell'ala riformista del partito, secondo la quale sarebbe stata cosa buona e giusta tenersi lontani dall'ultima piazzata rossa.
Maurizio Landini e il passaggio finale luogo-comunista
Maurizio Landini è un sindacalista ai confini della realtà: pochi giorni fa ha perso un referendum sul lav...Ecco, il punto è che non è ancora tutto. Il punto è che al corteo di Roma è spuntato anche un cartonato raffigurante proprio Elly Schlein. Una sagoma per ricordare la sua assenza. Una sagoma in definitiva per dileggiarla ed attaccarla. Una sinistra allo sbando, come detto in premessa. Una sinistra che si ritrova in piazza e, de facto, sfotte quella che in linea teorica dovrebbe essere la frontwoman di una evenutale coalizione. No, i compagni non sono affatto messi bene...