Pacifisti, solidali, contro il “dio mercato”, per una politica che punti al bene comune. Con un nota bene: si sono già misurati con il consenso elettorale. Sono i tratti distintivi di un altro progetto che si muove nella terra di nessuno, ma oggetto di tante ambizioni, che è il centro del centrosinistra. Si chiama “Rete Civica Solidale” e nasce dall’iniziativa di Paolo Ciani, deputato di Demos, associazione vicina alla Comunità di Sant’Egidio, ma eletto nel Pd, di Marco Tarquinio, europarlamentare indipendente eletto sempre nel Pd, di Stefania Proietti, presidente dell’Umbria. Il lancio è stato ieri alla Camera dei deputati. C’erano anche Marta Bonafoni, Pd, vicinissima a Elly Schlein, e Maria Elena Boschi, di Italia Viva.
Rispetto a tutti i tentativi che si stanno muovendo nello stesso spazio (oltre a Renzi, che presidia da tempo l’area, Ernesto Ruffini con la sua associazione “Più Uno”, Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi di Roma), quest’ultimo ha alcune caratteristiche distintive. La prima, come spiega a Libero Paolo Ciani, è che «siamo tutte persone che si sono già confrontate con le elezioni. Noi di Demos, Stefania Proietti, che ha fatto rivincere il centrosinistra ad Assisi e poi in Umbria, Angelo Chiorazzo che con la sua lista Basilicata Casa Comune si è misurato con le elezioni in Basilicata, e poi Per di Giuseppe Irace che ha eletto vari consiglieri nei comuni campani». Insomma, rispetto ai nobili tentativi degli altri, qui c’è qualcosa non solo di teorico. I voti, insomma, hanno dimostrato di averli presi. «Non siamo pre-politici», spiega Ciani. L'altra caratteristica è la sottolineatura pacifista.
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Come si legge nel documento che hanno presentato ieri, uno dei collanti è la convinzione che sia necessario «il ristabilimento della pace e lo sviluppo del dialogo e della collaborazione tra i popoli», perché «la “guerra mondiale a pezzi” in questi anni si è allargata e saldata in alcune regioni del mondo». E dunque «non vogliamo rassegnarci alla inevitabilità della guerra e al riarmo come deterrente. Vogliamo lanciare un nuovo multilateralismo e impegnare Italia e Europa per la costruzione della Pace». Un accento che piace particolarmente al Nazareno.
Come spiega ancora Ciani a Libero, «siamo nel centrosinistra, ma vorremmo dare rappresentanza a un certo numero di nostri concittadini che vorrebbero votare ma non si ritrovano nei partiti oggi sono rappresentati in Parlamento». Altra caratteristica, continua Ciani, è che «nasciamo dalla dottrina sociale della Chiesa, ma siamo cementati da principi costituzionali, non siamo confessionali». Infine, non c’è un capo. «Siamo un percorso plurale». Tarquinio ha aggiunto un’altra nota distintiva: «È una rete che nasce dall’unione di esperienze politiche e amministrative e non da una scissione, un luogo aperto in una posizione certa: il centrosinistra e chiare e concrete politiche di pace e di solidarietà sociale ed economica». Per la presidente della regione Umbria, Proietti, si tratta forma a una «piattaforma aperta per dire che ci stiamo muovendo su una base comune di valori e mettendo a sistema le nostre esperienze politiche e umane».
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Pacifismo, dunque, unito alla lotta per la difesa e la promozione dei diritti. «In un tempo di ego smisurati, di società fortemente individualiste, vogliamo costruire un “no”, non un capo che comanda ma persone che si mettono insieme per costruire un luogo aperto accogliente e dialogante», ha aggiunto Ciani. Mentre Chiorazzo ha sottolineato che quella di oggi è solo «l’inizio di un cammino condiviso da cattolici e laici».
La presentazione si conclude con un appello a riunire la diaspora dei moderati, cattolici e non, a «rimettere insieme coloro che oggi non sono rappresentati da partiti tradizionali e per questo scelgono di non votare e non partecipare». Un altro promotore è Alberto De Toni, sindaco di Udine, che ha rimarcato come questa rete «parte dal basso e unisce tante realtà che insieme ambiscono a pescare nell’ampio bacino delle persone che oggi non votano più».
Si tratta, ora, di capire chi sarà in grado di riunire queste iniziative. Intanto è arrivata al Nazareno la matassa del pasticcio pisano. Ieri, con una delibera, il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, viste le pronunce della commissione di Garanzia, che aveva denunciato irregolarità e violazioni nell’anagrafe degli iscritti, preso atto che il congresso «non può essere celebrato», ha disposto la «sospensione temporanea delle attività congressuali» da oggi «fino a nuovo provvedimento».