Duello a colpi di tweet tra Fratelli d’Italia e Giuseppe Conte sull’immagine di Osama al-Raqab pubblicata in prima pagina dal Fatto Quotidiano lo scorso 24 luglio. Tutto inizia quando il leader pentastellato, che fa dell’ostilità a Benjamin Netanyahu uno dei capisaldi della sua azione politica, sfrutta la foto del bambino in chiave anti-Israele e, soprattutto, anti-Meloni: «Ci chiederanno perché. E ci vergogneremo a raccontare a chi verrà dopo di noi che sul genocidio a Gaza per bombe e per fame il governo italiano si è voltato dall’altra parte».
Ieri è arrivata la replica del partito della presidente del Consiglio. «Il bambino ritratto nel post pubblicato da Conte è in cura in Italia da tempo. Utilizzare la sua immagine per una campagna di disinformazione è inaccettabile. Ancora una volta, Conte dimostra di essere disposto a tutto pur di fare propaganda, anche a strumentalizzare il dolore e le vite altrui.
Questa non è politica. È sciacallaggio». Il tweet è stato poi completato dalla riproduzione del post originario di Conte con la scritta «sciacallo». Un chiaro riferimento al fatto che il piccolo Osama, dallo scorso 11 giugno, è in cura in Italia dopo essere stato evacuato da Gaza grazie al contributo decisivo della Farnesina.
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Cresce la tensione in Medio Oriente e, allo stesso tempo, salgono anche i toni dello scontro tra i partiti italiani. Dop...Analoga posizione è stata espressa da Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo del partito: «Se la sinistra fosse meno accecata da odio politico e amasse un po’ di più la Patria, scoprirebbe che l’Italia è tra le nazioni che maggiormente stanno aiutando la popolazione civile della striscia di Gaza. Con fatti concreti, non con speculazioni politiche».
L’ex premier ha controreplicato in un lungo post: «Obiettate che il bambino è stato trasferito in Italia ed è in cura nelle nostre strutture sanitarie. E quindi questo, secondo voi, cosa dimostrerebbe? Che a Gaza non è in corso un genocidio ai danni della popolazione? Vi parlo in tutta franchezza: non credo sia più una questione politica. A Gaza è in gioco il senso di umanità che non può non accomunarci tutti, a prescindere dalle casacche politiche». Ma Fdi non ci sta: «Conte continua a non chiedere scusa. Invece di fermarsi, rilancia... Un comportamento cinico e indegno che rappresenta il più squallido uso del dolore per fini politici».