Nuova sfida elettorale per Stefano Bandecchi. Stavolta in solitaria, come in altre occasioni del passato. L’imprenditore e sindaco di Terni infatti sarà candidato alla guida della lista “Dimensione Bandecchi” perla presidenza della Regione Campania.
Nelle ultime tornate si era alleato con il centrodestra. Perché in Campania va al di fuori dei poli?
«Perché quel che vedo oggi in Italia sul piano politico mi rattrista, e molto. L’ultimo esempio lo abbiamo proprio sui dazi. Accettiamo il 15% su tutto, il 50% sull’acciaio, come Europa compreremo 750 miliardi in energia dagli Stati Uniti e qui in Italia siamo felici. Quanto accaduto dimostra che tutta la politica europea degli ultimi 30 anni, tanto più quella italiana, è stata completamente sbagliata».
Però nel caso dei dazi la competenza era europea...
«Eh no, non possiamo nasconderci dietro il dito europeo. L’Italia è la terza nazione europea, addirittura la seconda in certi ambiti. Il governo Meloni è stato completamente inefficace e viene preso in giro dalla stampa straniera. Ci fermiamo alle copertine e nemmeno sappiamo leggere gli articoli».
Dunque lei va da solo perché deluso dal governo?
«Sì, non mi trovo nelle corde del governo attuale, che mi pare debole, poco determinato verso l’idea di ricostruzione nazionale. La sinistra invece mi terrorizza proprio, è disorganizzata e confusa. Stanno ancora a parlare del referendum sull’articolo 18 quando in giro per il mondo certe mansioni lavorative vengono svolte dagli umanoidi. Se lei va in Cina, in molte catene di ristorazione viene servito dai robot».
La sua scelta in solitaria è irreversibile, quindi?
«Di irreversibile c’è solo la morte. Certo vuole essere una grande sveglia al centrodestra, perché la mia candidatura rischia di fare molto male a quella coalizione in Campania».
Perché ha deciso di correre in Campania? Che legame ha con il territorio?
«Be’, se non si va a fare qualcosa nelle regioni più importanti del nostro Paese, se non ci si concentra lì non si può nemmeno pensare di presentare una candidatura per svegliare l'intero sistema».
Quale sarà il suo punto fondante di campagna elettorale?
«Totale cambiamento della mentalità fallimentare di oggi. Lei vede un programma industriale in Campania? No. Io ce l’ho. Lei vede un programma energetico per la Campania? No. Bene, io l’ho elaborato.
Lei vede un programma di sviluppo socio-culturale perla Campania che dal 1861 è stata massacrata e basta? Io ho un’idea di riqualificazione. Cominciamo da qui, per cambiare il Sud e tutto il Paese». Perché ha chiamato la sua lista “Dimensione Bandecchi”?
«Perché “dimensione” è una parola che dice tutto. Abbiamo perso il senso della realtà, la “dimensione” appunto, delle cose giuste o sbagliate. Cosa si fa in un’azienda? Si “dimensionano” gli investimenti in base all’obiettivo che si deve raggiungere, al prodotto che si vuol presentare sul mercato. Sono reduce da una riunione alla Regione Umbria dove si è parlato di energia. Ascoltavo grandi strategie sulle rinnovabili e io ho sostenuto che con una centrale nucleare si possono alimentare tre regioni con un impatto sul paesaggio enormemente minore. Ecco perché “dimensione” è una parola molto importante».
Lei è il leader di Alternativa Popolare, perché non corre con quella sigla?
«Alternativa Popolare è un movimento politico, che fa parte del PPE ed ha un accordo con il centrodestra. Siccome sono deluso sia dalle politiche europee che da quelle del governo di centrodestra ho deciso di schierare questo nuovo contenitore, una realtà civica che è totale espressione del sottoscritto».