Vi proponiamo l'articolo di Pietro Senaldi su Libero di giovedì 31 luglio. Giuseppe Conte, sempre nella mattinata di giovedì, ha "assolto" Matteo Ricci: il M5s non ritira il sostegno, "non ci sono ragioni per chiedere un passo indietro", ha spiegato l'ex premier, riservandosi però di assumere posizioni differenti in base allo sviluppo dell'indagine.
Quella che perde anche se vince, nell’enigma marchigiano, è Elly Schlein. Se la candidatura di Matteo Ricci salta, o se comunque l’ex sindaco di Pesaro dovesse perdere le Regionali di fine settembre, la segretaria dem, che ha deviato dalla sua linea giustizialista per difenderlo, ne sarebbe ritenuta responsabile. Se la candidatura tiene, ma Giuseppe Conte ritenesse di seguire comunque i consigli di Marco Travaglio e uscire causa inchieste dal campo largo almeno ad Ancona, per la Nazarena sarebbe perfino una sconfitta peggiore. Ma se, per caso, Ricci vincesse, per di più con l’aiuto di M5S, che l’aspirante governatore ha introdotto nella sua giunta in Comune fin dal 2019, dopo averli sconfitti, primo esperimento in Italia di un’alleanza giallorossa, allora la Nazarena sentirebbe suonare addirittura le campane a morto.
L’europarlamentare dem infatti, estremamente vicino a Goffredo Bettini, il grande ideologo del Pd poco riformista e molto di sinistra, non ha mai fatto mistero di ritenere il suo ritorno in provincia, ancorché da presidente della Marche, solo come una tappa necessaria della sua scalata al partito. Il tempo darà il suo responso. Al momento il partito fa necessariamente quadrato intorno al candidato indagato e attende le parole di Elly, attesa oggi a San Benedetto del Tronto per presentare il suo libro e domani a Urbania, vicino a Pesaro, per aprire la festa del Pd, proprio con Ricci. La sua più grande tifosa è l’ex parlamentare Alessia Morani, prima dei non eletti alle scorse Europee, più perché interessata a che Matteo le liberi il seggio a Bruxelles che per particolare simpatia nei suoi confronti.
Il pallino però non ce l’hanno in mano i dem, bensì i magistrati pesaresi e i grillini. Martedì il leader di M5S Giuseppe Conte, intervistato da Alessandro De Angelis ad Asiago, aveva ordinato a Ricci di parlare ai pm, se avesse voluto contare ancora sul suo appoggi. Ieri Giuseppi ha riunito i rappresentanti marchigiani di M5S, guidati dal coordinatore regionale, il parlamentare Giorgio Fede, che erano stati incaricati di sondare il territorio per capire cosa ne pensasse la base. È andata così: più si scende di importanza, più i grillini sono schierati sulla linea di Marco Travaglio: viva le manette e scarichiamo Ricci. È un dirigente locale, essendo l’unica consigliera regionale rimasta, Marta Ruggeri, però anche lei, che tiene la bocca cucita, spera che M5S strappi. Non per ragioni ideali bensì perché in qeusto modo il Movimento la candiderebbe alla presidenza e lei sarebbe sicura di conservare la poltrona.
Elly Schlein, come risponde alla domanda su Ricci: anche la "Stampa" la infilza
La nuova battaglia di Elly Schlein? Il riconoscimento dello Stato della Palestina. Dopo che Giorgia Meloni si è d...In realtà quasi tutti i grillini marchigiani sarebbero per una corsa solitaria, convinti che varrebbe qualche punto percentuale in più. Unica eccezione, i pentastellati della provincia di Pesaro, che l’ex sindaco ha cooptato. Non solo l’assessore alle Attività Economiche, Francesca Frenquellucci, ma anche qualche aspirante consigliere comunale non eletto, ma comunque beneficiato dall’amministrazione con un paio di incarichi e relative fatture. Dopo aver sentito il territorio, precisazione di cortesia più che di sostanza, deciderà Giuseppe Conte. La sensazione è che alla fine non romperà, salvo non emergano risvolti non difendibili in base ai principi della nuova etica grillina, molto più tollerante rispetto a quella del Movimento degli esordi perché «adesso siamo cresciuti», come opportunisticamente precisa l’ex premier, non riferendosi ai numeri nelle urne. Ma anche perché l’avvocato del popolo avrebbe già fissato il prezzo dell’appoggio: vicepresidente della Regione e/o assessore alla Sanità, il più importante. Da segnalare la preoccupazione del centrodestra. A Pesaro di questa inchiesta in pochi hanno capito davvero qualcosa, e nelle Marche ancora meno.
La paura di chi sostiene il presidente Francesco Acquaroli è che, se la magistratura dovesse archiviare Ricci, questo si rivenderebbe l’inchiesta come un complotto della destra ai suoi danni, e magari qualcuno ci crederebbe pure. Comunque, certo non si può non notare che se questo giro di Regionali devono essere un test della tenuta dell’alleanza giallorossa, i segnali non sono incoraggianti. Nelle Marche ci hanno messo lo zampino i magistrati, ma altrove i guai sono tutti interni alla supposta alleanza. In Toscana i coordinamenti locali di M5S, in cinque province su dieci, si sono schierati contro il sostegno al governatore uscente, l’ex renziano Eugenio Giani, che neppure Elly vorrebbe ma che ormai è costretta a sostenere. In Campania, la segretaria non tocca palla e il gioco lo decideranno il presidente non confermato Vincenzo De Luca e Giuseppe Conte, che hanno siglato un patto di ferro. In Puglia il candidato di tutti, Antonio Decaro, fa i capricci perché non vuole Michele Emiliano in lista e nel mentre che la segretaria dem non decide, il leader di M5S fa un endorsement a favore dell’ex sindaco di Bari. Va tutto bene solo in Veneto, dove per il campo largo la sconfitta è l’ipotesi di gran lunga più accreditata.