Strage di Bologna, fischi e insulti per La Russa. La durissima replica di Fdi

sabato 2 agosto 2025
Strage di Bologna, fischi e insulti per La Russa. La durissima replica di Fdi
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Fischi, accuse e insulti a Ignazio La Russa. Non appena Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna, nomina dal palco il presidente del Senato ed esponente di Fratelli d'Italia dalla piazza in cui si celebra il 45esimo anniversario della carneficina del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti) si scatena la contestazione.

Bolognesi, che oggi lascerà il suo incarico, ha ricordato come La Russa: nel 2007, quando era senatore, "presenziò ai funerali del terrorista Nico Azzi che il 7 aprile 1973 tentò una strage sul treno Torino-Roma e fornì le bombe a mano che cinque giorni dopo due missini usarono per uccidere il poliziotto Antonio Marino durante un corteo del Msi a Milano". E giù fischi dalla platea. "Ecco, mi avete fatto perdere il segno", ha quindi scherzato Bolognesi, sempre molto critico con i governi di centrodestra, fin dai tempi di Silvio Berlusconi premier, ma ancora più agguerrito da quando a Palazzo Chigi è arrivata Giorgia Meloni, chiamata a rispondere anche del passato del Movimento sociale.

Li cita uno per uno gli esponenti dell'Msi coinvolti nelle stragi di matrice fascista compiute in Italia tra gli anni '70 e '80, Bolognesi. "Sappiamo bene che gli amici degli stragisti non si collocano solo a destra, perché il partito dei nemici della verità è trasversale, così come era trasversale la famigerata loggia massonica P2. È però un fatto che tutti gli stragisti italiani passarono dal Movimento Sociale Italiano, partito costituito nel 1946 da esponenti della Repubblica sociale italiana" scandisce Bolognesi, citando Mario Tedeschi, Carlo Maria Maggi, Paolo Signorelli, Carlo Cicuttini, Giuseppe Dimitri. "Paolo Bellini ha affermato in aula a Bologna, senza mai essere smentito, che dal 1972 era infiltrato in Avanguardia Nazionale per conto di Almirante'. Insieme a lui le carte del processo hanno individuato Mario Tedeschi, senatore del Msi come uno dei depistatori/mandanti dell'eccidio alla stazione". Quindi, citando La Russa, ha parlato di "radici che non gelano. E con queste ci si deve fare i conti". Chiama infine in causa le chat tra "l'onorevole Paola Frassinetti (ora sottosegretario all'Istruzione, ndr) e il ministro all'agricoltura Francesco Lollobrigida, in cui riferendosi al processo relativo al 2 agosto, parlano di 'sentenza sbagliata' e il ministro Lollobrigida invita a tenere un basso profilo sulla strage alla stazione, cosicché una volta al Governo avrebbero potuto provvedere a diffondere la 'verità con la V maiuscola'. In effetti, bisogna riconoscere che certi personaggi hanno un solo modo per uscire bene da questa triste vicenda: non parlarne, fare finta di niente, sperare che ci si dimentichi". 

A Bolognesi arriva la replica di Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di FdI alla Camera: "Il Msi fu un partito democratico, inserito nella Costituzione, che eleggeva democraticamente i suoi parlamentari. Indicarlo come responsabile indiretto di una strage infame è veramente meschino". "Non era nel patto Costituzionale - aggiunge il deputato - ma difendeva la Costituzione e la legalità: io non avrei mai aderito a quel partito ma infangarlo è ignobile. Vergognoso anche insultare La Russa, la seconda carica dello Stato, che è un uomo che ha sempre difeso la legalità e lottato contro il terrorismo sin dalla sua giovinezza. Lo dico da democristiano quale sono stato. Il 1980 mio padre aveva appena concluso la sua esperienza di ministro nel governo Andreotti purtroppo toccato dalla strage di via Fani. Non ho mai militato nel Msi, nemmeno un giorno, e quindi parlo da persona terza, che nella Prima Repubblica ha militato solo nella Democrazia Cristiana".

"Io ho rispetto dei giudici e quella strage è un dolore aperto in ognuno di noi - prosegue Antoniozzi -. Ricordo a me stesso che autorevoli pensatori della sinistra come Rossana Rossanda, Giacomo Mancini, Furio Colombo espressero una posizione diversa. Ricordo l'on. Luigi Cipriani, deputato di Democrazia Parlamentare, intervenire in Commissione Stragi e assumere una posizione coraggiosa. Sono per mia natura antifascista e anticomunista ma non posso accettare che un partito che ha coinvolto militanti ed elettori, che ha vissuto perdite di innocenti come i fratelli Mattei, Paolo Di Nella, Sergio Ramelli, venga tirato in ballo senza colpe. Se pure chi mise quella bomba passò da iscritto di quel partito qual è la correlazione? Il Msi espulse tutti quelli che potevano avere atteggiamenti borderline e tutti i protagonisti del terrorismo nero lasciarono quel partito". "Ricordo che Almirante espresse una linea durissima contro il terrorismo, soprattutto quello nero. Chiedendo la pena di morte. Accusare il Msi sarebbe come dire che tanti terroristi rossi passarono dal Pci, ma quale colpa può essere data al Partito Comunista italiano che fu prezioso nella lotta al terrorismo? Bolognesi non è un'espressione di riconciliazione e di pacificazione ma di chi tira in ballo partiti che non ebbero alcuna responsabilità e che difesero la democrazia. Le stragi che hanno attraversato l'Italia devono unirci nel ricordo, non dividerci. Ai familiari, alla città di Bologna, il mio ricordo affettuoso e commosso per quei morti innocenti".

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