FdI, la proposta dell'assessore di Senigallia che scatena sinistra e femministe

di Lorenzo Cafarchiosabato 9 agosto 2025
FdI, la proposta dell'assessore di Senigallia che scatena sinistra e femministe

3' di lettura

L’estate, le vacanze, il riposo, il silenzio politico. Le prime tre sì, la quarta ma quando mai. Ci dirigiamo in direzione Senigallia, la città di cui ha raccontato le gesta anche Nicolò Machiavelli, in provincia di Ancona. Oltre 40mila abitanti affacciati sull’Adriatico. Qui la polemica, che accompagna il percorso verso le elezioni regionali marchigiane del prossimo 28-29 settembre, riguarda la proposta della Festa dell’uomo che sembrerebbe uscire dal laboratorio dell’assessore, con delega alle pari opportunità e ai servizi alla persona, Cinzia Petetta. L’esponente del consiglio comunale è in quota Fratelli d’Italia e riveste l’incarico dal 2020. Ci sediamo, quindi, alla sua scrivania per trovare il bandolo della matassa in questo caos.

Assessore, la sua Festa dell’uomo ha generato una caso di portata nazionale. Quali erano le sue intenzioni?
«Vede è proprio qui l’errore. Bisogna andare a sentire il consiglio comunale dello scorso 30 luglio, legato alla variazione di bilancio».

Quello in cui la sua collega del Pd, Chantal Bomprezzi, ha attaccato lei e il sindaco sulla questione...
«Non voglio citarla per non farle pubblicità, ma la questione viene tutta da lei. Ha attaccato il primo cittadino Massimo Olivetti dandogli del maschilista, poi non paga si è rivolta a me dicendo che mi occupo della Festa dell’uomo. Ma io non ho mai usato quelle parole».

Quindi un equivoco?
«Io mi occupo, con le mie deleghe, delle problematiche che colpiscono i miei concittadini. In questo caso anche degli uomini che assistono persone malate, figli e donne. Ma non sono io ad aver detto che voglio fare la Festa dell’uomo sono stati gli altri».

La Bomprezzi?
«Sì. Siccome mi attaccano allora la faccio davvero. Se dà fastidio con l’assessorato alle pari opportunità la farò con la delega ai servizi alla persona.
Ci assaltano da anni. Ricordo ancora il 25 aprile 2021 in cui hanno detto che il nostro sindaco è misogino e fascista. Ma queste critiche non ci appartengono. Peraltro come se facessimo solo questo tipo di proposte».

Quali sono gli altri progetti?
«Ogni anno stiliamo un calendario in concomitanza con l’8 marzo, che non reputo una festa perché l’8 marzo deve essere tutto l’anno. Noi facciamo una serie di iniziative in modo che il dialogo sia alla base della politica. Tra le tante cose fatte, ricordo, dal 2022 lo sportello di ascolto psicologico per le donne di Senigallia».

Sembra di assistere alla perenne guerra tra uomini e donne. Non le pare?
«Premesso che ringrazio tutti i movimenti femministi, che ci sono stati dagli anni ’70 a oggi, ma la società cambia e quindi cambiano i suoi problemi. Mi sembra, certamente, di affrontare una guerra tra i sessi. L’uomo non merita di essere descritto come un orco. I numeri, parlano chiaro, ma per questo non si può parlare di tematiche maschili?».

Questo scalpore l’ha sorpresa?
«Sì, è partito tutto da loro, io non cerco visibilità. Oggi possiamo fare il zampa day, per gli animali, e non una giornata di riflessione sulle questioni legate agli uomini. Basta andare alla Caritas e vedere chi sono i nuovi poveri, tra loro tanti padri separati».

Allora una giornata serve proprio...
«Dico, a questo punto, anche se non era in agenda che dedicheremo, il prossimo 19 novembre - in concomitanza con la Giornata internazionale dell’uomo ideata da Thomas Oaster, ndr - un momento di riflessione su questi temi. Se me lo dicono in maniera provocatoria allora io lo faccio davvero. Mi stupisce che nel 2025 ci siano queste polemiche, ma non voglio che si parli di giornate contrapposte tra uomini e donne. Una non esclude l’altra».

Hanno tirato in ballo anche la questione femminicidi...
«Non mi sembra che con leggi più stringenti siano diminuiti. Per questo motivo dobbiamo interloquire con la platea di maschi. Bisogna intervenire prima che il disagio si trasformi in tragedia».

La diatriba arriva a un mese e mezzo delle elezioni. Le pare pretestuosa?
«Montano un caso perché non hanno argomenti, parliamo di aria fritta. Regione Marche e il presidente Acquaroli lavorano bene e quindi devono creare questi casi».