Su queste colonne, già ieri, avevamo dato ampio risalto alla polemica tra l’esecutivo francese e quello italiano. Il primo ministro transalpino, François Bayrou - atteso il prossimo 8 settembre dal voto di fiducia da cui dipenderà la sua carica - in un’intervista ha dichiarato che la nostra Nazione «sta facendo una politica di dumping sociale». La risposta non è tardata ad arrivare. Palazzo Chigi ha rispedito al mittente tutte le accuse.
«Quelle del primo ministro francese sono affermazioni totalmente infondate, che stupiscono. L’economia italiana va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione». In merito al dibattito, durante la giornata di ieri, è intervenuto il presidente di Italia Viva, nonché ex Premier tra il 2014 e il 2016, Matteo Renzi. Il politico di Firenze- che 24 ore fa ha parlato nelle Marche al fianco del candidato alla poltrona di governatore marchigiano del campo largo Matteo Ricci - ha messo nel mirino Bayrou. Il leader di Iv ha detto che l’esponente del governo di Francia «ha attaccato ieri l’Italia accusando il governo di aver fatto “dumping” con riferimento alle leggi per attrarre capitali e talenti. Giorgia Meloni ha replicato negando ogni forma di dumping.
Bayrou attacca l'Italia: "Fa dumping fiscale". La dura risposta da Chigi
Nuovo botta e risposta Italia-Francia. A scatenarlo ci ha pensato François Bayrou. "Il nostro Paese, negli u...Non sono mai tenero con Giorgia Meloni, ma su questa storia ha totalmente ragione la presidente del Consiglio e soprattutto ha ragione l’Italia». Renzi ha attacco direttamente dai suoi profili social. Leggiamo ancora. «Le leggi cui Bayrou si riferisce, peraltro, le ho volute e approvate io dieci anni fa e sono leggi di buon senso che hanno riportato cervelli in Patria e tanti soldi all’erario». Il senatore prosegue. «Invito il mio amico Bayrou a documentarsi meglio. E sia chiaro: io non perdo mai l’occasione per attaccare Giorgia Meloni quando sbaglia, ma su questa vicenda non ci penso neppure. Anche perché ha ragione l’Italia, non la Francia. Noi siamo persone serie: siamo all’opposizione della Meloni, non del Paese. E da firmatario di quelle leggi», conclude il commento, «mi assumo tutte le responsabilità. Viva la Repubblica». Uno scontro che, per una volta, vede tutti dalla stessa parte della barricata. In questo momento, sembra proprio, che all’Eliseo abbiano perso la bussola e la chiave di volta cedendo, ripetutamente, all’attacco in funzione anti -italiana.