Bagarre in Aula dopo il via libera alla riforma della separazione delle carriere. Il Pd, per voce della capogruppo Chiara Braga, ha criticato aspramente i membri del governo presenti per aver applaudito dopo l'ok. A quel punto diversi esponenti delle opposizioni si sono avvicinati ai banchi del governo per protestare. Mentre il presidente di turno Sergio Costa invitava a mantenere la calma, saliva la tensione tra i deputati di diversi schieramenti che stavano per arrivare alle mani. A quel punto la seduta è stata temporaneamente sospesa per poi riprendere dopo qualche minuto. A quanto pare la reazione delle opposizoni sarebbe scattata per un presunto applauso partito da Tajani. "Si tratta di un risultato storico, per Fi la riforma della giustizia è la quintessenza delle riforme. Ma non ho applaudito. Io non sono andato a minacciare nessuno, come hanno fatto i deputati del Pd o di M5s venendo sotto ai banchi del governo. Addirittura gente che è stata ministro... poteva pure avere atteggiamenti diversi... non mi faccio intimidire da 20 deputati di Pd e 5 stelle che vengono a minacciare sotto ai banchi del governo", ha affermato il titolare della Farnesina. Ma a quanto pare la sinistra in questi giorni è piuttosto nervosa. Intanto il governo consolida un risultato storico.
"Con l’approvazione in terza lettura alla Camera dei Deputati, portiamo avanti il percorso della riforma della giustizia. Continueremo a lavorare per dare all’Italia e agli italiani un sistema giudiziario sempre più efficiente e trasparente. In attesa dell’ultimo ok da parte del Senato, avanti con determinazione per consegnare alla Nazione una riforma storica e attesa da anni", ha affermato la premier Giorgia Meloni.
"Con l'approvazione in seconda lettura alla Camera la riforma della giustizia compie un altro passo storico. Separare le carriere è una battaglia di civiltà per dare piena attuazione al dettato costituzionale del giusto processo: accusa e difesa sullo stesso piano, davanti a un giudice realmente terzo e imparziale".
È quanto dichiara Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia. "Il doppio CSM garantisce e non limita l'autonomia dei magistrati, liberandoli dal peso delle correnti e da ogni sospetto di intrusione politica - prosegue Delmastro -. Con il sorteggio dei suoi componenti si restituisce dignità e merito a un'intera categoria, ponendo fine a privilegi e spartizioni che hanno troppo spesso mortificato la giustizia". "Fratelli d'Italia mantiene gli impegni presi con i cittadini: siamo davanti a una riforma epocale, che ristabilisce credibilità nei confronti della giustizia italiana e difende il principio liberale di equilibrio tra le parti. Ora la parola passa al Senato per completare l'iter parlamentare e consegnare finalmente alla Nazione una giustizia più giusta, moderna e libera dalle correnti", conclude.