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L'opposizione scambia l'Aula per un centro sociale

Pd, M5S e Avs dicono no all’ipotesi di una mozione della maggioranza sullo Stato palestinese e occupa il Parlamento
di Elisa Calessigiovedì 25 settembre 2025
L'opposizione scambia l'Aula per un centro sociale

(Ansa)

3' di lettura

«Non consentiremo di andare avanti. Adesso basta!», grida Stefania Ascari del M5S. Prima di lei Angelo Bonelli, Avs, aveva parlato di «vero e proprio atto terroristico da parte di Netanyahu». Poi, per il Pd, Laura Boldrini («è un attacco all’Italia») e di nuovo, per Avs, Luana Zanella («Non possiamo continuare i lavori in questa situazione»). La seduta, ieri mattina alla Camera dei Deputati, è iniziata e si è subito fermata. Le opposizioni chiedevano che il governo, la premier, i ministri Guido Crosetto e Antonio Tajani venissero subito in Aula per riferire su quanto accaduto nella notte, quando decine di droni hanno attaccato undici imbarcazioni della Flotilla diretta a Gaza. Quindi, la minaccia - subito messa in atto -: bloccare «con ogni mezzo» (Riccardo Ricciardi, M5S), i lavori parlamentari. Infatti, dopo i primi interventi, deputati del M5S, del Pd e di Avs si sono diretti verso il centro dell’emiciclo, davanti ai banchi del governo. Marco Grimaldi, Avs, si è messo a sedere. Altri, tra cui Luca Donno, Peppe Provenzano e altri, sono rimasti in piedi, ma decisi a non muoversi fino a che non si fosse avuta la disponibilità del governo a riferire.

Il presidente di turno, Giorgio Mulè, ha provato a riportare calma, assicurando di aver riferito quanto chiesto e di aver chiesto di anticipare la conferenza dei capigruppo. Ma non è servito. Mulè ha poi annunciato che il governo aveva dato disponibilità. «Il ministro Crosetto, che oggi (ieri, ndr) si trova in Lettonia, domani (oggi, ndr) mattina verrà in Aula per riferire sui fatti oggetto delle vostre richieste». Ma la protesta è continuata. La seduta è stata sospesa. Stessa scena al Senato. Anche qui la rivolta è partita dal M5S. Questa volta guidato da Stefano Patuanelli: «Droni israeliani hanno colpito il territorio italiano perché un’imbarcazione che porta bandiera italiana è territorio italiano!». Francesco Boccia, capo dei senatori dem, ha detto che si sarebbe aspettato «la convocazione immediata dell’ambasciatore di Israele da parte del nostro governo già questa mattina». Peppe De Cristofaro, Avs, ha gridato che non c’erano le condizioni per andare avanti. Più moderati i toni di Italia Viva: «È giusto», ha detto Raffaela Paita, «avere un quadro della situazione e capire cosa sia esattamente accaduto a bordo della Flotilla».

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La maggioranza ha invitato alla prudenza. «Sarebbe bene avere il senso della misura», ha detto Lucio Malan, Fdi, evitiamo di «alzare il livello dello scontro», «come se avessero lanciato dei missili su Roma», «specie sulla base di notizie che sono tutte da accertare». E a conferma dell’incertezza, ha citato un’intervista radiofonica di Arturo Scotto, Pd, che si trova a bordo di una delle imbarcazioni, nella quale lo stesso dem sosteneva che i droni non fossero israeliani. Lo stesso hanno fatto Fi e Noi Moderati. La protesta si è poi spostata fuori da Montecitorio dove è stato organizzato un presidio di 200-300 persone. «Israele Stato terrorista», «Siamo tutti palestinesi», alcuni degli slogan urlati. In piazza bandiere dell’Arci, di Emergency.

Quando, però, prende la parola Lara Ghiglione, della Cgil, gli attivisti la contestano. Intanto la Farnesina faceva sapere di essere stata oggetto di un «mail bombing» innescato da un centro sociale. L’attacco, con l’invio di migliaia di false mail, ha avuto l’effetto di ostacolare proprio il lavoro dell’unità di crisi che era in contatto con gli italiani a bordo. Si muovono anche le istituzioni internazionali: «Ogni uso della forza contro la Flotilla è inaccettabile», dichiara una portavoce della Commissione Ue. Mentre l’Onu ha chiesto un’indagine sull’accaduto.

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