Il governo porta a casa un'altra vittoria, quella di Francesco Acquaroli confermato alla guida delle Marche. È a lui che Giorgia Meloni ha telefonato subito dopo aver ricevuto a Palazzo Chigi il principe ereditario e primo ministro del Bahrein Salman bin Hamad Al Khalifa. E oltre ai complimenti, la presidente del Consiglio non ha potuto fare a meno di scherzare con il governatore sul susseguirsi dei mandati e sulla spallata di Elly Schlein, Giuseppe Conte e gli altri "ancora una volta non pervenuta".
Ma il premier era in buona compagnia. In quelle ore - riporta Il Messaggero - in tanti in via della Scrofa e nelle chat interne al partito si lasciavano andare a sfottò e ironie: "A furia di spallate si son slogati la spalla...", ha ironizzato Giovanni Donzelli. "Era il test che il centrosinistra considerava più importante. Ne prendo atto", affondava il colpo la stessa Meloni. Mentre c'è anche chi ha fatto notare che le Marche potevano trasformarsi in una nuova Ohio - vale a dire un'elezione decisiva e funesta per il futuro dell'esecutivo - mentre son diventate "un Abruzzo due". Perché anche all'Aquila la vittoria del centrosinistra era considerata a portata, mentre e finita come è finita: con Marsilio, Meloni e i suoi alleati una spanna sopra gli altri.
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"L’astensione ha penalizzato di più il centrosinistra. Per il campo largo se l’obiettivo era aum...Ecco allora che il futuro politico dell'esecutivo appare alla leader di Fratelli d'Italia più roseo che mai. Meloni ora vede il 2027 e oltre: "Arriveremo a fine corsa". Chi le sta vicino ha assicurato: "Meloni sa che 5 anni non sono sufficienti e cambiare il Paese, per questo farà di tutto per restare alla guida altri cinque". Al momento però occhi puntati sulla Calabria dove si voterà il 5 e 6 ottobre e dove è attesa oggi la premier insieme agli alleati. Obiettivo? Tirare l'ultima volata all'uscente Roberto Occhiuto.