La vittoria di Eugenio Giani alle regionali in Toscana è del centrosinistra, non del campo largo. E il nuovo flop del Movimento 5 Stelle lo conferma: il governatore uscente sarebbe stato riconfermato anche senza l'appoggio e l'apporto numericamente ridotto del partito guidato da Giuseppe Conte. Tutta musica per le orecchie di Matteo Renzi, che da tempo si batte per spostare sensibilmente l'asse della coalizione verso il centro.
Le opposizioni, suggerisce il leader di Italia Viva intervistato da La Stampa, possono vincere solo con "una gamba riformista. Siamo il secondo partito della coalizione e il terzo in assoluto in Regione". "Casa riformista sarà decisiva anche in Campania - rivendica l'ex premier -. E il 4,4 fatto in Calabria, dentro a una sconfitta cocente, vale quanto il quasi 9 per cento toscano: dimostra che ormai siamo una realtà, non più solo una intuizione".
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La Toscana resta "rossa". Alle elezioni regionali, le terze in poche settimane dopo Marche e Calabri...In Toscana Giani "ha portato un contributo, certo: a noi come al Pd. Ma chi conosce la Toscana sa che siamo stati decisivi. Senza Italia viva non c'è Casa riformista, e Casa riformista deve andare oltre Italia Viva. Non voglio nessuna primazia, metto il progetto a disposizione per raggiungere il 10 per cento nazionale", fissa l'obiettivo ambizioso Renzi. "Pd, Avs e M5s - aggiunge - sono circa al 40 per cento. Per vincere alle Politiche basta fare un 6-7 per cento: ma io punto al 10, possiamo fare una nuova Margherita".
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Fratelli d'Italia si conferma primo partito nell'ultimo sondaggio condotto da Swg per il TgLa7 di Enrico Mentana...Per farlo "bisogna aprirsi a tutti. Per questo alla Leopolda ho invitato Silvia Salis, Beppe Sala, Gaetano Manfredi, Alessandro Onorato… Sindaci, amministratori, figure civiche: questo è un progetto aperto". Per Paolo Gentiloni, che molti indicano come possibile sostituto di Elly Schlein alla guida del Pd, il campo largo è ancora lontano da un'alternativa credibile. "Ci vorrebbe più generosità - replica Renzi -. Paolo ha avuto tutto dal suo partito: l'ho salvato io candidandolo alla Camera nel 2013, ha fatto il ministro degli Esteri, il presidente del Consiglio, il commissario europeo. Se adesso anziché fare la morale a Schlein desse una mano a trovare i voti, sarebbe un po' più credibile". Se davvero Gentiloni arriverà al Nazareno, non sarà una facile convivenza.