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Meloni avvisa i volenterosi: "Per fermere Putin l'Ue segua Trump"

Zelensky chiede armi. Smentito l’invio a Kiev di missili italiani. Il capo del fondo sovrano di Mosca da Witkoff
di Carlo Nicolatosabato 25 ottobre 2025
Meloni avvisa i volenterosi: "Per fermere Putin l'Ue segua Trump"

3' di lettura

A poche ore dall’annuncio americano sulle sanzioni al petrolio russo, dal varo del 19° pacchetto di sanzioni europeo e dall’ennesimo rinvio della Ue sull’utilizzo degli asset di Mosca per finanziare la difesa ucraina, Volodymyr Zelensky si è recato a Londra per incassare ulteriore sostegno, dopo quello del Consiglio Ue, da parte del gruppo dei volenterosi, in gran parte collegato da remoto.

Nel suo intervento il presidente ucraino ha affermato che in vista dell’inverno l'aggressione russa sta «spingendoci verso un disastro umanitario» con attacchi mirati al settore energetico ucraino, usando il freddo come «strumento di tormento e pressione contro il nostro popolo e la nostra difesa». Starmer invece ha definito «assurde» le richieste territoriali della Russia per una pace che «è l’unico a non volere», mentre il presidente del consiglio Meloni ha fatto presente che il cessate il fuoco può solo arrivare dall’unità tra le due sponde dell’Atlantico. Per Meloni attualmente non esiste altra via negoziale se non quella delineata da Trump. Il premier britannico ha anche invitato gli europei a darsi una mossa per portare a termine il lavoro «sui beni sovrani della Russia e sbloccare miliardi per contribuire a finanziare la difesa dell'Ucraina».

Sul punto era già intervenuto in giornata il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani sostenendo che tutti sono ormai «politicamente d’accordo» nel loro utilizzo, ma bisogna capire se dal punto di vista giuridico si possono usare. Se non c'è base giuridica, ha detto il ministro, si rischia di fare un favore a Putin e c’è la seria possibilità «di dover alla fine restituire i soldi». Anche il presidente della Bce Christine Lagarde ha messo in guardia sulla questione. Il presidente francese Macron ha invece insistito sulla necessità di «intensificare il nostro sostegno militare all’Ucraina» in particolare nella difesa aerea, con i missili a lungo raggio, droni e sistemi anti-droni. Macron ha assicurato che nei prossimi giorni la Francia consegnerà all'Ucraina altri missili antiaerei Aster, oltre ad aerei da combattimento Mirage. I missili Aster 15 e 30 sono prodotti in collaborazione tra Parigi e Roma e funzionano con il dispositivo SAMP/T MAMBA, un sistema di difesa antiaerea franco-italiano equivalente al Patriot americano.

Smentita invece dal ministero della Difesa l’indiscrezione di Bloomberg che anche l’Italia sarebbe stata pronta a consegnare suoi SAMP a Kiev. La Russia intanto sta cercando di capire quanto le nuove sanzioni decise da Trump possano davvero fare male e nel frattempo sta anche muovendo le sue pedine per tentare di ricucire lo strappo con Washington che secondo Bloomberg sarebbe stato innescato dalla telefonata tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato americano Rubio.

Quest’ultimo, mai del tutto convinto della reale volontà di Putin di sedersi al tavolo delle trattative, avrebbe capito dall’atteggiamento del suo omologo che l’intenzione del Cremlino rimane quella di rallentare le discussioni e di trascinare la guerra. Di conseguenza avrebbe convinto Trump a procedere con le sanzioni. Questo non toglie che entrambe le parti credano ancora che un incontro in Ungheria tra i due presidenti sia ancora possibile e in queste ore Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo (Rdif) e inviato speciale del Cremlino, si trova a Washington per incontrare l'inviato Usa Steve Witkoff. Sulle sanzioni il Cremlino ha detto con il portavoce Peskov che «Mosca le sta analizzando» e che «farà quello che corrisponde ai suoi interessi». La governatrice della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, ha sottolineato che «è improbabile che qualcuno possa prevederne con precisione l'impatto, male consideriamo un fattore esterno negativo», aggiungendo molto ottimisticamente che a tutte le altre sanzioni la Russia, col tempo, si è adattata.

Sul piano militare Mosca ha ieri rivendicato la conquista di altri tre centri abitati nell’Ucraina orientale: Bolohivka, un centinaio di residenti nella regione di Kharkiv, Promin, nella regione di Donetsk, e “Zlagoda” nella regione di Dnipropetrovsk, il cui nome tuttavia non risulta in nessuna mappa. Nella mattinata di ieri l’esercito russo ha anche bombardato le zone residenziali della città di Kherson, nell'Ucraina meridionale, provocando la morte di due persone. Anche Mosca lamenta due vittime nei bombardamenti ucraini avvenuti nella stessa regione di Kherson ma nella parte occupata dai russi.