Chissà se il popolo pentastellato sarà richiamato ai clic in piattaforma per approvare la nuova svolta securitaria di Giuseppe Conte. È di ieri il recente spogliarello politico del leader M5S in tema di sicurezza et similia. Perché ormai siamo in presenza della pesca delle occasioni, bastano i titoli dei giornali per dettare nuove linee politiche. Siccome - ed è evidente- accadono ancora troppi episodi delittuosi legati alla microcriminalità a causa di bande delinquenziali sempre più tracotanti, si va allo scontro col governo. Ma va anche detto che le forze dell’ordine acciuffano sempre più spesso i responsabili dei vari crimini che colpiscono l’Italia.
Però, un’opposizione che finora si era distinta solo con assalti all’arma bianca contro le forze dell’ordine, adesso pare disporsi a plotone nel nome della sicurezza. Quando se ne occupa il governo, è appunto politica securitaria. Se lo fanno loro, tutto a posto. Sarà comunque interessante capire - nel caso - conoscere il posizionamento del Nazareno, che ultimamente è apparso poco sensibile sul diritto alla sicurezza dei cittadini.
Conte, ora è contro gli sprechi dopo 200 miliardi buttati
Il Ponte sullo Stretto è uno spreco. Parola di Giuseppe Conte. Il tempo, si dice, è galantuomo. Ma a volte...E così la nuova versione di legge e ordine porta appunto la firma di Giuseppe Conte, che evidentemente ha studiato e trovato la nuova maniera per far tremare Elly Schlein. Che sulla materia è sempre più in linea con le spinte più radicali dell’estrema sinistra. Evidentemente Conte ha nostalgia dei bei tempi del governo gialloverde e intravede un proprio personale futuro con le politiche adottate allora, quando approvò i decreti Salvini.
L’annuncio della svolta è tutto in una nota d’agenzia declamata con i toni dei tempi migliori: «Aumentano furti, scippi e rapine nel 2024, mancano 11mila poliziotti, i sindacati denunciano la carenza di 15mila carabinieri, aumentano gli sbarchi, che con Meloni hanno superato quota 300mila. E che cosa stanno facendo al governo? Ce lo racconta oggi un’inchiesta del Corriere della sera. Hanno tagliato i fondi a 15 Ministeri, dalla sanità alla scuola e al lavoro, per finanziare dei centri vuoti in Albania». Neanche un pizzico di autocritica da parte del leader M5S sulle proprie contorsioni politiche.
Il capo dei Cinquestelle non si ferma qui: «Hanno inviato in un altro Paese le nostre forze dell’ordine preventivando centinaia di milioni di costi per diarie, trasferte e alloggi mentre in manovra c’è poco o nulla per agenti che lavorano perla nostra Sicurezza sotto organico, con stipendi bassi e l’età pensionabile che si sposta». Il grido di battaglia lo lancia dai suoi canali social: «Meloni - ha aggiunto Conte - faccia un bagno di umiltà e scelga il buon senso. Di fronte a tutto questo un governo ha il dovere di ammettere: abbiamo sbagliato, volevamo prendere i voti alle Europee e abbiamo fatto un’operazione da dilettanti, che non fun-zio-na. Riprendete quei soldi in Albania. Rimetteteli subito sulla Sicurezza delle città e dove li avete tagliati».
Ovviamente votando contro il dl sicurezza. Chissà se ci sarà anche il tempo in cui Giuseppe Conte ammetterà con umiltà i propri errori politici che, ad esempio, stanno portando il suo movimento a trasformarsi in una specie di succursale sul Pd. Resta un mistero glorioso capire come faranno a conciliare atteggiamenti opposti sul tema che ora proprio Conte vorrebbe cavalcare.




