E poi hanno il coraggio di dirti che non devi chiamarli comunisti. E forse è vero, perché dovresti aggiungere che sono puri imbroglioni. Esempio: da qualche giorno è ripartito il coretto “ci vuole la patrimoniale”. E lì il comunista gode, si sa, perché la proprietà è un furto ei ricchi vanno puniti, mica incentivati a far circolare denaro ea creare altra ricchezza. È la ben nota propensione di alcuni a considerare la ricchezza privata come qualcosa di “sequestrabile” dallo Stato: una logica da regime. Ma - ecco il punto - dove sta l'imbroglio? Nel fatto che in Italia la patrimoniale c'è già. Anzi, ce ne sono più o meno undici, secondo un censimento sommario e forse perfino incompleto. Avrebbe detto il grande Rino Tommasi: sono undici «sul mio personalissimo cartellino». La più devastante è ovviamente quella sugli immobili (Imu/Tasi), ma l'elenco è interminabile. Bollo auto; radiotelevisione canonica; diritti catastali; imposta di bollo; imposta di registro e sostitutiva; imposta ipotecaria; imposta sul patrimonio netto delle imprese; configurazione su imbarcazioni e aeromobili; operazioni su transazioni finanziarie; imposta su successioni e donazioni.
Ricorderete cosa accadde nel 2011, con il macigno Imu/Tasi quasi triplicato: e con i ben noti conseguenti effetti sulla liquidità delle famiglie, sulla valutazione degli immobili, sul crollo del mercato immobiliare. Prima di quell'intervento il gettito fiscale derivante dal mattone italiano era di circa 8 miliardi annui; dopo la “cura” si impennò a 25; da quel momento ne sono stati tagliati solo 4 (cioè il gettito annuo della tassa sulla prima casa, che peraltro non è stata nemmeno tolta per tutte le abitazioni). Morale: resta tuttora una patrimoniale immobiliare da circa 21 miliardi l'anno. In un decennio, per dire, ci sono stati 210 miliardi di liquidità sottratta alle famiglie e inevitabilmente tolta ai consumi.
Patrimoniale, Giorgia Meloni fa impazzire la sinistra: "Con noi non vedrà mai la luce"
Uno spettro si aggira per l'Italia: lo spettro della patrimoniale. Ogni anni, poco prima dell'annuncio della man...E qui sta la distorsione mentale dei compagni, il loro andare contromano in autostrada. Tra persone normali, il tema sarebbe quello di capire (in un orizzonte di cinque-dieci anni) come ridurre il piano piano le patrimoniali esistenti. E invece loro chiedono di aumentarle. Anzi di “introdurle”, come se già non ci fossero. Come sempre dunque occorre usare la sinistra alla stregua di una bussola al contrario, e fare esattamente l'inverso. Il mio personale auspicio, se il centrodestra rivincerà le Politiche nel 2027, è che, anche a piccolissimi passi, cioè procedendo per step minimi, si prenda anno dopo anno l'iniziativa di ridurre un poco le patrimoniali esistenti a partire da quella immobiliare. Sarebbe un bel segnale per un settore economico decisivo e per un numero altissimo di famiglie italiane. La sinistra strillerà? Pazienza. Si sa: da quelle parti c'è una travolgente passione erotica verso obblighi, tasse e burocrazia. Fare il contrario significa acquisire la garanzia economica, politica e direrei quasi morale di procedere nella direzione più giusta per l'Italia.




