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Capezzone, "dove finisce la notizia sui giornaloni": qualcosa non torna

martedì 18 novembre 2025
Capezzone, "dove finisce la notizia sui giornaloni": qualcosa non torna

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Si aggrava il bilancio del maltempo in Friuli Venezia Giulia, "ma per cercare la notizia dei morti e degli sfollati sui quotidiani di oggi dovete mettervi alacremente in cerca. Su Repubblica dovete arrivare a pagina 22, sul Corriere della Sera e su La Stampa a pagina 14": apre così Daniele Capezzone la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi.

A conquistare l'attenzione è la morte delle gemelle Kessler, "però vedere 9 pagine sul Corriere della Sera e il primo piano su La Stampa fa una certa impressione", sottolinea il direttore editoriale di Libero. "Molte rivisitazioni del passato, i temibili temini dell'editorialista collettivo, quelli che ti parlano di loro stessi e delle loro valutazioni esistenziali".

A livello Ue si prospetta per l'Italia l'uscita dalla procedura d'infrazione. Notizia "celebrata dai quotidiani di centrodestra mentre i quotidiani più ostili al governo dicono 'ah, ma la crescita è bassa'. Qual è il pezzo che manca? Un pezzo sulle follie dell'Unione europea, che per paradosso lascia un margine di trattativa con la Commissione a chi è sotto procedura ma ne lascia meno a chi esce perché torna soggetto alle rigidità del Patto di stabilità".

Giustizia: "Fanno ancora flop i pm contro Venditti, allora procuratore di Pavia che si vede destinatario di una nuova pronuncia favorevole sulla restituzione di device e telefonini. Mentre Giancarlo Caselli insiste nel tirare la giacca a Giovanni Falcone". E Donald Trump? "Non va mai bene a sinistra, e su Stampa, Repubblica e Corriere della Sera c'è il titolista collettivo".