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Ddl stupro, sceneggiata della sinistra: tutti fuori dall'Aula, si scatena il caos

martedì 25 novembre 2025
Ddl stupro, sceneggiata della sinistra: tutti fuori dall'Aula, si scatena il caos

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Era una delle poche leggi bipartisan approvate in questa legislatura, un provvedimento sulla violenza sessuale che include la norma sul consenso delle donne e che aveva visto un impegno personale da parte di figure chiave come Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Il disegno di legge era passato con voto unanime alla Camera dei Deputati, rappresentando un raro momento di unità politica su un tema tanto sensibile. Tuttavia, ora si è arenato al Senato, con uno stop improvviso imposto dalla maggioranza a Palazzo Madama, proprio in un momento simbolico: la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata oggi, 25 novembre 2025.A causare il blocco è stata la richiesta di un maggiore approfondimento sulla norma, avanzata inizialmente dalla Lega e poi supportata anche da Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ed ecco che si materializza la sceneggiata delle opposizioni, l'ennesima: hanno reagito con indignazione, abbandonando per protesta la commissione Giustizia del Senato. 

Dalle fila delle opposizioni sono piovute accuse veementi. “La destra straccia l’accordo sul consenso”, hanno tuonato, denunciando un tradimento dell'intesa bipartisan. La deputata dem Michela Di Biase, relatrice del provvedimento, ha definito l'accaduto come un "inspiegabile e gravissimo voltafaccia della destra sulla legge sul consenso e, a farne le spese, saranno ancora una volta le donne". Il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, ha attaccato duramente: “Stringersi la mano con questa destra non vale niente”. 

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Dall'altro lato, la presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, ha cercato di smorzare le tensioni, precisando la sua posizione personale e quella della commissione. "Sia chiaro, personalmente ma parlo anche per l'intera commissione, si vuole andare avanti con questo disegno di legge”, ha dichiarato, lasciando trasparire un possibile strappo con il suo stesso gruppo parlamentare, la Lega. Ha aggiunto: "Farò un ciclo di audizioni che sia mirato e breve su alcuni aspetti tecnici segnalati e poi si proseguirà”. 
 

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