La vicenda di Atreju ha scavato un solco tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Al Nazareno l’hanno vissuta come uno sgarbo – per la serie "ha giocato di sponda con Giorgia Meloni" – mentre Conte l’ha percepita come uno sgarbo al cubo: lui aveva accettato di confrontarsi sin da premier e aveva accettato l’invito anche quest’anno, mentre Schlein l’aveva rifiutato l’anno scorso. E così Elly si è messa anche “maramaldeggiare in casa altrui” per affermare la sua leadership.
A peggiorare le cose, le parole di Schlein da Formigli: "Se deve venire Conte, allora porti Salvini". Un paragone che ha irritato Giuseppi, secondo quanto riferito da un retroscena de La Stampa. Schlein è entrata nel “trip” di Palazzo Chigi, protesa alla sua leadership invece di fare da regista del campo. Una soluzione che lo stesso Giuseppi preferirebbe- Conte è infastidito da questa accelerazione: si parla di candidato senza sapere il sistema elettorale, di primarie a un anno e mezzo dalle urne, di coalizione senza temi concreti. Questo il ragionamento che si fa dalle parti dei 5 Stelle.
Superbonus, l'ultima truffa che travolge Conte: la scoperta della GdF
Acquisizione illecita di crediti d'imposta da parte di un'impresa lametina attiva nel settore edilizio: a scopri..."Sta anteponendo l’ambizione al progetto", avrebbe sussurrato l'ex premier. Schlein cerca legittimazione: mediatica ad Atreju, interna a Montepulciano, elettorale attribuendosi vittorie regionali (in realtà pareggi). Si è precipitata a Napoli per abbracciare Fico prima di Conte, che sente sue quelle vittorie per abilità manovriera (accordo con De Luca, sì a Decaro contro Emiliano). Ma Conte sa bene che il nome dell'ex presidente della Camera è suo, ovvero all'interno del recinto M5s. Più Schlein gioca per sé, più Conte si irrigidisce. "Se vengo percepito come un cespuglio di un novello Ulivo siamo morti", avrebbe sussurrato. E forse in questa frase c'è la preoccupazione concreta di finire nel dimenticatoio.




