All'ultima crociata della sinistra contro "i fascisti" partecipa anche... un morto: è l'ultima tragicomica figuraccia del mondo culturale progressista italiano, l'esercito dei salottini indignati per la presenza della casa editrice Passaggio al Bosco alla fiera romana Più Libri Più Liberi.
Dopo Zerocalcare, che ha annunciato la sua rinuncia a partecipare per protesta contro la minaccia "nazifascista" rappresentata, a suo dire, da quello stand, ecco la lettera contro Aie partorita dall'antifascista di professione Christian Raimo. Una petizione che raccoglie molti nomi illustri della nostra cultura, tutti rigorosamente di sinistra. Ma c'è un dettaglio piuttosto imbarazzante.
Tra le firme della lettera all'Aie, fa notare Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera e deputato di Fratelli d'Italia, "oltre esserci Vittorio Sermonti, che purtroppo ci ha lasciato da un po' di tempo, c'è anche la Red Star Press. Andate a vedere il catalogo, troverete tanti Libri che sono filo-brigatisti, che esaltano le Brigate Rosse come la maggiore organizzazione rivoluzionaria nazionale, oltre all'esaltazione della storia dell'Unione Sovietica. Addirittura magliette che vanno da Lenin a Stalin fino ai giovani ribelli di oggi". Anche per questo Mollicone considera l'iniziativa "sia strumentale per farsi pubblicità. Prima di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri editori, qualcuno dovrebbe guardare la trave che è nel proprio occhio".
Intervenuto in prima persona al Festival organizzato alla Nuvola a Roma, Mollicone si è detto "assolutamente d'accordo con l'Aie, che in maniera esemplare, oltre a dichiarare chiusa la polemica, ha ribadito che il vero pluralismo è non censurare. E aggiungerei, con una certa provocazione, che censurare è un atto fascista". "Io penso che tutti debbano esprimersi - ha concluso - anche perché la ricostruzione che è stata fatta non è corrispondente al vero. Peraltro ci sono autorevolissime, grandi e piccole case editrici che pubblicano autori definiti impresentabili o collaborazionisti. Basti pensare a Céline, pubblicato da Corbaccio, da Adelphi, considerato impresentabile quando è un grandissimo della letteratura, fermo restando l'assoluta condanna alle sue posizioni rispetto al collaborazionismo e anche all'antisemitismo".