"La nomina di Giorgia Meloni a presidente del Consiglio ha fatto bene anche alla sinistra". Ne è sicura Anna Paola Concia, attivista femminista dei diritti civili ed ex deputata dem, ospite sul palco di Atreju per la presentazione del suo libro "Quel che resta del femminismo" e di quello di Barbara Saltamartini "Belle ciao! Come Giorgia Meloni e la destra hanno mandato in tilt il femminismo".
L'ascesa della prima premier donna è "assolutamente legata" al fatto che "poi Elly Schlein sia diventata finalmente la prima segretaria del Pd - ha aggiunto Concia -. Conosco il mio ex partito, ci sono stata 30 anni, non era proprio un partito femminista. Quando Meloni è diventata presidente del Consiglio, nel Pd hanno avuto la necessità di contrapporre alla sua figura quella di un'altra donna giovane. Ora nel partito scalpitano, Schlein è una tosta, vuole arrivare al suo obiettivo, che guardasse un po' a come fa Meloni, e non lo dico negativamente: Meloni può essere di monito alle donne di sinistra".
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"Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?", chiede...Per Saltamartini "Meloni si è conquistata sul campo il ruolo che ricopre oggi. A destra - ha aggiunto l'ex deputata di Msi, Pdl e Lega -, a differenza di quello che accade spesso a sinistra, non abbiamo mai vissuto la contrapposizione maschile-femminile: è stato sempre un elemento di complementarietà. A sinistra ci hanno bombardato di convegni, ma se non ci fosse stata Meloni presidente del Consiglio la sinistra avrebbe continuato a cooptare donne nei ruoli di partito ma a lasciarle lì perché erano guidate. A destra le donne hanno dimostrato che non vogliono quote e non si fanno guidare".




