Il panel di Atreju sulla riforme finisce col responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, che cerca di riportare ordine e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che sale sul palco e scherzosamente solleva di peso Matteo Renzi per ‘agevolare’ la fine di un confronto decisamente acceso e proseguito oltre l’orario prestabilito. A scatenare le scintille è l’intervento conclusivo del leader di Iv, che ammette di aver “parlato un po' di più dei singoli”, ovvero di Elisabetta Casellati (ministro per le Riforme), Roberto Calderoli (Affari Regionali e le Autonomie), Paolo Zangrillo (Pubblica amministrazione) e Fabio Rampelli (deputato di FdI), “ma ho parlato un po' di meno, visto che erano in quattro”.
“Io non vedo una grande utilità nel chiamare gli avversari ad Atreju e pensare che debbano venire a dire che siete bravi. Io vengo qui senza alcun problema, a viso aperto, a dire che io le riforme costituzionali le ho sempre fatte e se c'è bisogno di votarle le voto, ma non voterò mai una riforma che dice elezione diretta del premier e non è l'elezione diretta del premier - le parole di Renzi -. Le riforme costituzionali si fanno insieme se si vuole, noi siamo disponibili a farle, abbiamo sempre dato la disponibilità. Io combatto per le mie idee e se dovete fischiarmi per me è un vanto, essere fischiato da chi contesta le idee. Non mi tirerò mai indietro di fronte a un confronto, anche di fronte alla falsità della Casellati”.
Atreju, la sparata di Giuseppe Conte: "Meloni e Schlein? Una sedia vuota"
"C'è anche una sedia vuota importante qui, Giorgia Meloni la padrona di casa, aveva esteso l'invito ...Il riferimento è all'emendamento Borghi-Musolino sulla riforma del premierato che “abbiamo presentato eccome, e c'è il parere negativo della ministra”. "Matteo, hai finito il comizio?", replica quindi alzandosi Calderoli. "Mettiti a sedere Robertino, stai sereno", controbatte subito Renzi. A prendere la parola, quando ormai sono tutti in piedi sul palco, è però ancora Casellati: “Mi hai detto che sono falsa, ma falsa non sono. Non te ne vai ora, sei abituato sempre ad offendere”. A far calare il sipario è Donzelli che ringrazia ma precisa rivolgendosi al leader di Iv: "Non passi che ti hanno fischiato perché qui non c’è stato un solo fischio nonostante i tuoi tentativi di provocazione”.




