La decisione degli Stati Uniti di “sanzionare” l’ex commissario europeo Thierry Breton e altri quattro cittadini europei, ai quali l’amministrazione di Donald Trump ha vietato l’ingresso nel Paese, ha scatenato la reazione fuori controllo delle opposizioni, subito pronte ad attaccare Giorgia Meloni e il governo italiano.
Da Bruxelles è arrivata la protesta formale delle autorità Ue, mentre una nota della Lega si complimenta con la Casa Bianca: "A differenza dell'Europa, incapace di difendere sé stessa e i propri cittadini, gli Stati Uniti decidono di mettere regole stabilendo chi far entrare e chi no. Siamo orgogliosi di essere l'unico partito ad aver votato contro il Digital Services Act voluto da un pugno di burocrati di Bruxelles e che è l'anticamera della censura, una vera e propria legge-bavaglio europea".
La posizione polemica del carroccio viene stigmatizzata dagli esponenti del centrosinistra. "La vicenda del visto negato all'ex commissario europeo Breton da parte degli Stati Uniti rappresenta un salto di qualità in negativo nei rapporti tra gli Usa e l'Europa e conferma, casomai ce ne fosse bisogno, che Trump ha deciso di comportarsi da nemico dell'Unione europea - accusa Riccardo Magi, segretario di +Europa -. Da questo punto di vista, è preoccupante che la Lega, secondo partito di governo, prenda posizione a favore della scelta di Trump. La premier Meloni e il ministro degli Esteri Tajani dovrebbero quanto prima prendere le distanze dal partito di Salvini, che isola l'Italia in Ue, e condannare la scelta del presidente americano che allontana ancora di più Europa e Stati Uniti".
"Le restrizioni di viaggio adottate dagli Stati Uniti nei confronti di funzionari e cittadini europei rappresentano un fatto gravissimo e del tutto inaccettabile” secondo Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Affari europei alla Camera. “Si tratta di un atto senza precedenti nei rapporti tra alleati, che colpisce direttamente l'autonomia, la credibilità e la dignità delle istituzioni dell'Unione europea. Esprimiamo piena solidarietà a Thierry Breton. Prendere di mira rappresentanti europei - denuncia ancora De Luca - significa tentare di condizionarne le scelte politiche, attaccare l'indipendenza delle istituzioni e il corretto funzionamento dell'Ue. È positivo che la Commissione europea e il Consiglio abbiano reagito con fermezza, ribadendo che l'Unione è pronta a difendere la propria sovranità. Preoccupa ancora una volta la posizione direi delirante della Lega, che ha scelto di schierarsi con la decisione dell'amministrazione statunitense, voltando per l'ennesima volta le spalle all'Europa e ai suoi rappresentanti. Una scelta grave che indebolisce l'Italia e la colloca dalla parte sbagliata della storia. Ora ci aspettiamo una presa di posizione chiara e coerente da parte del Governo italiano nel quadro Ue. Non sono ammissibili ulteriori ambiguità".
"Gli Usa sanzionano Breton e altre personalità europee perché hanno difeso gli standard europei contro il far west digitale preteso da Washington. Hanno fatto bene il loro lavoro di rappresentanti di un’istituzione democratica che ci protegge. Solidarietà a loro. PS sulla Lega che gioisce possiamo solo stendere un velo pietoso. E’ la natura che spinge Salvini a cercare un padrone. Sia esso Putin o Trump poco cambia per lui", è l’affondo di Carlo Calenda, leader di Azione.




