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Giovanni Donzelli, "a spasso con Hannoun": la frase che fa impazzire la sinistra in aula

lunedì 29 dicembre 2025
Giovanni Donzelli, "a spasso con Hannoun": la frase che fa impazzire la sinistra in aula

3' di lettura

"Capisco il nervosismo dell'opposizione perché Hannoun andava a spasso per tutta Europa con la Parlamentare del M5s Ascari". Basta questa battuta in aula alla Camera di Giovanni Donzelli, esponente di Fratelli d'Italia, per far letteralmente "impazzire" le opposizioni, in grosso imbarazzo dopo l'arresto sabato mattina di Mohammad Hannoun, il presidente dell'Associazione Palestinesi d'Italia e potentissimo leader della comunità pro-Pal italiana con cui vari esponenti del centrosinistra hanno avuto negli ultimi anni rapporti frequenti e solidissimi.

Il riferimento di Donzelli è a Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle che pochi mesi fa era andata in Siria (insieme ad Alessandro Di Battista) e da lì aveva chiesto ai suoi follower sui social una "donazione" per le associazioni dello stesso Hannoun. Donzelli ha chiesto una informativa al ministro degli Esteri Antonio Tajani: "E' emerso un flusso di denaro importante che dall'Italia è uscito in modo irregolare e questo potrebbe avere complicato i rapporti internazionali dell'Italia, come chi - come la deputata Boldrini - si faceva fotografare nei locali di questa Camera assieme ad Hannoun. La superficialità delle opposizioni potrebbe impattare sull'immagine internazionale dell'Italia. Il Governo è complice di pace, non di genocidio. Questo rischia di complicare a livello internazionale il lavoro eccezionale fatto dal governo Meloni per portare la pace" in Medio Oriente, aggiunge Donzelli. Le parole dell'esponente di FdI hanno provocato forti proteste da parte delle opposizioni.

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L'Aula della Camera, chiamata all'esame della legge di Bilancio, è diventata subito teatro di uno scontro fra maggioranza e opposizione sull'inchiesta riguardanti presunti fondi utilizzati per finanziare Hamas. "FdI chiede un'informativa urgente al ministro Piantedosi per riferire di una faccenda dai contorni sconcertanti", ha annunciato Sara Kelany ricordando che Mohamed Hannoun è stato "arrestato per reati gravissimi: terrorismo, eversione, l'ordinanza dice che questo soggetto sarebbe organico ad Hamas e che l'avrebbe foraggiata con milioni di euro. FdI da anni segnala la pericolosità di questo soggetto - ricorda la deputata meloniana - osannato e coccolato da esponenti di Pd, Avs e Cinque stelle, dalla deputata Ascari che ha fatto con lui diverse missioni estere, la deputata ha invitato alla Camera uno stretto collaboratore di Hannoun che emerge nelle intercettazioni, un atteggiamento vergognoso che abbiamo stigmatizzato ma le sinistre si sono trincerate in un imbarazzante silenzio".

"Abbiamo chiesto di prendere le distanze da questi soggetti, che non sono mai arrivate - ha sottolineato ancora Kelany -. Dovrebbe scusarsi con gli italiani chi ha blandito quest'uomo. Per questo chiediamo al ministro dell'Interno di riferire i contorni dell'indagine e di come questa possa toccare la sicurezza dei cittadini che per noi resta bene imprescindibile". 

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Immediata la reazione del M5s, gruppo di appartenenza di Ascari: "Non si aspetta nemmeno l'inchiesta, non si dice in questo caso che bisogna aspettare la sentenza", sottolinea il capogruppo Riccardo Ricciardi, "se qualcuno ha lucrato in maniera vile sul moto di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese, siamo i primi a condannare. Ma siamo orgogliosi di chi, come la nostra Stefania Ascari, è andata in Cisgiordania per documentare le violenze dei coloni. Non ci vergogniamo di fronte a nessuna discussione".

Per il Partito Democratico l'iniziativa di Fratelli d'Italia è "irresponsabile" in quanto mina il timing della legge di Bilancio: "Lei non può rendersi complice di un attacco a freddo della maggioranza in ore come queste, se avete deciso di andare all'esercizio provvisorio abbiamo la decenza di dirlo", attacca Federico Fonraro rivolto al presidente dell'Aula, Fabio Rampelli: "Ci sono 240 ordini del giorno. Questo è un comportamento irresponsabile da parte del partito di maggioranza relativa. Mi chiedo cosa ci sai dietro a questa che non è una iniziativa di un partito, ma una azione organizzata a tavolino". Il presidente Rampelli ribatte spiegando di aver dato la parola a Donzelli "chiedendo se l'intervento fosse motivato da un'altra circostanza, visto che chiedeva un'informativa a Tajani e non a Piantedosi, e questa circostanza in sé m'imponeva di ascoltarlo. Ho cercato di capire se il suo intervento fosse pretestuoso o di merito, dopo aver ricordato al collega che se avesse sviluppato argomentazioni simili gli avrei tolto la parola. Come si è sovrapposto, l'ho invitato a concludere. Per questo non si configura assolutamente un precedente, da nessun punto di vista".