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Dicono di aver fretta ma il Parlamento resta chiuso

Vacanze forzate per i parlamentari che aspettano comunicazioni da Monti. Prima riunione giovedì: in discussione la riforma dell'articolo 81

Lucia Esposito
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Vacanze forzate per i parlamentari. Non sanno cosa fare e, quindi, non fanno niente. Camera e Semato sono ferme da giorni in attesa che Monti comunichi il nuovo calendario.  Il ministro dei  Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervenuto alla sua prima conferenza dei capigruppo a Montecitorio si è scusato: "Vi prego, abbiate un po' di comprensione, siamo appena arrivati". Non ci sono ancora i sottosegretari, quindi niente interrogazioni né interpellanze. Tutta la settimana Monti è impegnato in Europa, quindi anche la nomina dei sottosegretari slitterà almeno di una settimana. Tutto fermo a Palazzo Madama mentre per  giovedì 24 novembre alla Camera si avvierà la   discussione generale sulla riforma dell'articolo 81 della Costituzione  con il ddl relativo all'obbligo del pareggio di bilancio. Lo ha deciso  la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha anche fissato la   votazione cinque giorni dopo, per martedì 29 alle 16.

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