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Coffee Break, "non mi insulti": il comunista Cremaschi fa calare il gelo in studio

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"Comunista così", Giorgio Cremaschi. E pure suscettibile. Ospite di Andrea Pancani a Coffee Break, su La7, il combattivo ex sindacalista di Fiom Cgil oggi confluito (in maniera del tutto logica) in Potere al popolo si arrabbia quando viene introdotto come esponente del largo mondo del centrosinistra. "Centrosinistra no, non mi offenda per piacere", esordisce facendo calare a tempo di record un certo gelo in trasmissione. Forse è una battuta, forse no. Di sicuro, se finge arrabbiatura, ha doti di recitazione naturali e assai spiccate. 



Cremaschi, "vogliono tenerci fuori dal Parlamento": guarda il video di Coffee Break
 

Come quando, serio, tenta di convincere Pancani e i telespettatori del fatto che ci sia un vero e proprio complotto per lasciar fuori dal Parlamento, guarda caso, proprio loro, i duri e puri di Unione popolare, il cartello che per presentarsi alle urne il 25 settembre dovrà procedere alla rituale raccolta firme in quanto fuori dall'attuale Parlamento.  "Grazie per avermi invitato, in questa situazione di crisi della democrazia è un dato importante - torna agnellino -. Ne approfitto per denunciare quello che sta succedendo. Noi di Unione popolare, Potere al popolo, De Magistris, Rifondazione comunista e movimenti pacifisti, siamo gli unici che dovremo raccogliere le firme, 40 o 50mila, entro il 20 agosto. Tutti gli altri partiti, da Conte a Meloni, compresi quelli che esistono solo in televisione ma che se fossero nel Paese e dovessero raccolto le firme sparirebbero, si sono messi d'accordo per impedirci di presentarci, costringendo solo noi a raccogliere le firme che pure abbiamo preso più voti di tanti altri. Questo è un sistema truccato, sono tutti d'accordo. Mentre gli altri staranno nelle camere con l'aria condizionata a litigare per i posti, noi andremmo nelle spiagge, nelle piazze, al caldo a chiedere le firme".

 

 


Cremaschi ne ha un po' per tutti. Per Giuseppe Conte ("Lui è un finto alternativo, sta sull'uscio del Palazzo sperando di rientrarci"), ma soprattutto per Enrico Letta. "Ma voi correrete da soli dunque?", chiede Pancani. "Noi possiamo allearci con tutti quelli che rompono con il Pd e con la guerra. Noi siamo contro, noi non siamo euro-atlantici, non vogliamo essere euro-atlantici". 

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