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Reazione a catena, "ogni meno un quarto": Arianna fa sbiancare Pino Insegno

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Sfida tra giovanissimi a Reazione a catena, il quiz show del preserale di Rai 1 condotto da Pino Insegno: da una parte i campioni in carica, I parti in quinta composti da Marco, Michele e Jacopo, e dal'altra gli sfidanti, due ragazze e un ragazzo, anche loro decisamente imberbi.

Si chiamano I meno un quarto e a spiegare il perché del bizzarro nickname è Arianna: "Veniamo da Torino, in provincia - dice presentando sé e i compagni d'avventura, Federica e Irene -. Siamo colleghi e facciamo sempre pausa alle meno un quarto, a lavoro. Alle 11 meno un quarto e alla 17 meno un quarto...". "Ah, non a tutti meno un quarto!", trasecola Insegno, tirando simpaticamente un sospiro di sollievo. "No no magari...", sorride la concorrente.

 

 

 

Si parte con la partita e alla fine, grazie a una ottima Intesa vincente, la spuntano ancora I parti in quarta. Arrivano all'Ultima catena, il gioco conclusivo che assegna il montepremi, con la bellezza di 146mila euro ancora in ballo ma a suon di errori dimezzano e scendono fino a 2.282 euro. Un contentino. Le due parole indizio finali sono "Recupero" e "Se", e la loro risposta, "Concessione", risulta sbagliata: quella corretta era "Condizione". 

"Autori?  SE ve ne andate  aff***lo ci fate felici! È una condizione!", sbotta un telespettatore su X, commentando la puntata in tempo reale. "Un po' tirata con il 'se'", "Io avevo pensato al tempo di recupero, con partita. Chissà se il conduttore ha proprio letto una nota degli autori o era farina del suo sacco...".

 

 

 

Qualcuno elogia i campioni ("Jacopo è il migliore ma anche il più sottovalutato dagli altri") ma la maggior parte degli utenti/appassionati picchia duro, come da tradizione: "Hanno dimezzato troppo per una catena semplicissima", "A volte si perdono in un bicchier d'acqua", "Come si fa a dimezzare due volte su 'perimetro'. Bravissimi nell'Intesa Vincente ma un po' scarsini nella catena finale", "Livello scuola elementare e riescono a sbagliare", "Basta sono in bambola...", "Poi si perdono su queste parole maledizione", "Hanno chiesto il jolly per 'mani'", "Mah, a me i secchioni non mi sono mai stati simpatici, e questi sono dei presuntuosetti".
 

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