Sanita': Fials Lazio, Morrone diffidato da familiari pazienti cerebrolesi
Cronaca
Roma, 21 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - I familiari e i tutori legali dei pazienti affetti da gravi cerebrolesioni hanno presentato una diffida per chiedere al direttore generale dell'azienda San Camillo Forlanini di Roma, Aldo Morrone, "di rispettare le promesse fatte al momento del trasferimento dei pazienti dalla casa di cura San Giuseppe all'Azienda sanitaria pubblica". Lo rende noto Giovanni Ronchi, rappresentante territoriale della Fials/Confsal, comentando le osservazioni e le lamentale messe nero su bianco con una formale diffida, presentata il 18 aprile, da parte del Comitato a tutela dei pazienti affetti da esiti di gravi cerebrolesioni acquisite. Chi protesta ha "ragioni da vendere", secondo Ronchi. "Difatti, se pur inaugurata in pompa magna alla presenza della governatrice del Lazio Renata Polverini, con tanta pubblicita', l'Unita' di cure residenziali intensive (Ucri) dell'azienda ospedaliera S.Camillo Forlanini non solo non e' stata completata, ma presenta gravi inadempienze strutturali e assistenziali, come denunciato dallo stesso comitato". Tra i problemi "la carenza di personale infermieristico e di operatori socio sanitari, la scarsita' di dotazioni e ausili e di ambienti idonei per l'erogazione dei servizi Rsa, i gravi problemi legati alla mancanza di manutenzione della struttura, che comporta gravi rischi per tutti, operatori e pazienti, come ad esempio e' avvenuto per la caduta dei materiali dai cornicioni e dai balconi". Non solo. "Le barriere architettoniche che impediscono l'accesso al giardino non garantiscono - incalza il sindacalista - la possibilita' di disporre di spazi all'aperto riservati al progetto Ucri. Poniamo all'attenzione della governatrice Renata Polverini il rischio che il progetto, fortemente voluto e tanto pubblicizzato, si riduca a un semplice trasferimento di pazienti, dalla casa di cura San Giuseppe all'ospedale Forlanini", aggiunge Ronchi. Per ora "il raggiungimento primario degli obiettivi che sono stati prefissati nel progetto, ovverosia il completamento dell'Unita' di cure residenziali a 30 posti letto per pazienti bisognosi di cure intensive, in ambienti adeguati e con personale specializzato, rimane lettera morta", conclude.