Milano: Tettamanzi, ormai chi fa proprio dovere desta meraviglia (2)
Cronaca
(Adnkronos) - L'arcivescovo cita spesso nella sua omelia il discorso tenuto nel Giovedi' Santo 27 marzo 1567 da san Carlo Borromeo. "Partiamo - dice l'arcivescovo - da un dato, strano ma reale, paradossale eppure spesso e tranquillamente accettato; un dato che contagia la nostra societa' e la inquina nella sua cultura. Lo rilevava, con senso di estrema attualita', san Carlo nelle parole iniziali della sua omelia: 'La condizione dei cristiani e' tanto da compiangere e lo stato della religione cristiana e' ormai ridotto a tale miseria, che spesso la gente si meraviglia piu' per uno che faccia il suo dovere che per chi lo tralasci. Ce ne sono molti, ahime', che giudicano ipocrita chi si sforza di professare una vita santa, di seguire l'esempio dei santi, di seguire l'esempio di Cristo'''. Per l'arcivescovo "e' una fotografia che e' sotto gli occhi di tutti: chi compie il proprio dovere provoca una strana meraviglia, come fosse 'uno non normale'; normale e' piuttosto chi non si pone al servizio degli altri, chi si lascia guidare dall'egoismo, dal proprio interesse d'ogni genere, e dunque dalla ricerca del successo e del potere, dalla brama del denaro e del piacere, dalla superbia e dall'affermazione di se stesso di fronte e contro tutti e sempre". "In realta' - prosegue Tettamanzi - altra e' l'esigenza fondamentale di una societa' che deve rinnovarsi, e piu' profondamente di una Chiesa che deve diventare santa perche' tutta dedita al servizio di Dio e degli uomini. E' assolutamente necessario, e' quanto mai urgente che sia la verita' e non l'ipocrisia ad abitare nel nostro cuore e a brillare nel nostro vissuto quotidiano, nei nostri gesti concreti. Abbiamo bisogno di una grande umilta', che solo la grazia di Dio ci puo' dare". (segue)