Venezia: si festeggia patrono San Marco, bocciolo di rosa in dono all'amata (2)
Cronaca
(Adnkronos) - Purtroppo l'impavido Tancredi trovo' la morte, dopo essersi distinto in battaglia, e cadendo ferito in un roseto chiese all'amico Orlando di rientrare in patria e donare una rosa, strappata con le sue mani, all'amata Maria. Il fiore, rosso del sangue di Tancredi, venne cosi' portato alla bella. La storia vuole che la donna, appresa la notizia, non sopporto' il dolore: il giorno di San Marco venne trovata senza vita con il bocciolo stretto al cuore, pegno d'amore. C'e' anche un altra leggenda che riguarda il roseto che nasceva accanto alla tomba dell'Evangelista Marco. Il roseto sarebbe stato donato a un marinaio della Giudecca, tale Basilio, come premio per la sua grande collaborazione nell'aver trafugato le spoglie di San Marco. Piantato a Venezia il roseto, alla morte di Basilio, divenne il confine della proprieta' suddivisa tra i due figli del marinaio. Fu in quel momento, dopo molte liti tra i due nuovi rami della famiglia che la pianta smise di fiorire. Il roseto torno' a sbocciare moltissimi anni dopo quando, proprio un 25 aprile, due ragazzi, discendenti dai due rami in lite della famiglia di Basilio, si innamorarono. La leggenda vuole che il giovane regalo' un bocolo appena spuntato alla ragazza e fu cosi' che il fiore divenne segno di riconciliazione e amore.