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Generali: da Bollore' ok a bilancio 2010/Adnkronos (4)

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Economia

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(Adnkronos) - L'assemblea, su proposta del socio Mediobanca, ha poi deciso di ridurre a 17 il numero dei consiglieri, evitando cosi' di sostituire Ana Patricia Botin, figlia di don Emilio, presidente del Santander. Il Cda del Leone ha perso 3 consiglieri da inizio anno (Del Vecchio, Ana Botin e Cesare Geronzi) e ne ha guadagnato solo uno, Gabriele Galateri. Essendo stato cooptato in consiglio fuori tempo massimo, Galateri verra' confermato dall'assemblea nell'aprile del 2012, a meno di eventi straordinari come un aumento di capitale. Eventualita' questa che Perissinotto non ha completamente escluso, se dovesse presentarsi l'occasione di una acquisizione importante, spiegando pero' che la compagnia, che nell'ultimo decennio non ha mai proceduto a ricapitalizzazioni cash, propende per piccole acquisizioni "di nicchia" e per la crescita per linee interne, come nel caso di Banca Generali, di Bsi e di Genertel. Il punto su cui si sono detti tutti d'accordo e' la speranza che il titolo riprenda quota. Per Caltagirone, che da mesi compra azioni a piccoli passi (e' al 2,23%) il titolo, a meno di eventi eccezionali che facciano tracollare i mercati, e' sulla via del recupero. La speranza che le quotazioni salgano (ieri Generali ha chiuso in Borsa a 16,18 euro) accomuna tutti, da Caltagirone a Del Vecchio, da Meneguzzo ai piccoli azionisti intervenuti in assemblea. E lo stesso Perissinotto, che agli analisti aveva gia' sottolineato la ripresa del titolo come una priorita' per il management, ha spiegato che le quotazioni sono dovute non a performance ridotte della compagnia rispetto ai peers, punto sul quale si fanno analisi "superficiali", ma al rischio Paese, reso evidente dalle performace divergenti della Borsa di Francoforte e di piazza Affari. E infine, in tema di rischio Paese, l'esposizione ai titoli di Stato di Irlanda e Grecia e' di 800 mln di euro. Una cifra che, ha spiegato Perissinotto, non corrisponderebbe alla perdita potenziale, poiche' "anche la piu' severa delle ristrutturazioni" del debito prevede un 'haircut', cioe' una riduzione del debito, non la sua totale cancellazione.

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