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Tangenti: Cremonesi (Sel), Boni si dimetta e in Lombardia si torni al voto

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Politica

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Milano, 6 mar. (Adnkronos) - ''Un presidente del Consiglio indagato non puo' in alcun modo assicurare il ruolo di garanzia che gli e' proprio. Per questa ragione, considerate le accuse su presunte tangenti per centinaia di migliaia di euro contestate oggi a Davide Boni, che avrebbe anche utilizzato in tal senso proprio gli uffici regionali, gli chiediamo di presentare subito le sue dimissioni dall'ufficio di presidenza". E' quanto chiedono Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Liberta', dopo che il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, e' stato indagato per corruzione dalla procura di Milano. Per Cremonesi e Cavalli "e' una questione di rispetto dell'istituzione, a maggior ragione trattandosi ora della piu' alta carica dell'assemblea legislativa e a fronte di rilievi molto pesanti". Secondo i due consiglieri "resta in ogni caso da rilevare un dato politico complessivo ben piu' che preoccupante. Il quadro e' ormai indifendibile. Crediamo davvero che, dopo tutte le inchieste e gli scandali giudiziari che vedono coinvolti a vario titolo molti consiglieri e alcuni assessori, questo Consiglio e questa Regione non abbiano piu' alcuna legittimita'. Formigoni si decida finalmente a prenderne atto, restituendo immediatamente la parola ai lombardi''.

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