Mafia: mozione Lega in Senato contro trasferimento al Nord di Riina jr
Politica
Roma, 6 mar. - (Adnkronos) - Dopo la decisione del Tribunale di Palermo di autorizzare la sorveglianza speciale del terzogenito di Toto' Riina, Salvatore, a Padova, il gruppo della Lega Nord al Senato, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, ha presentato una mozione in cui si impegna il Governo a "rendere vincolante il parere degli amministratori locali nei casi di trasferimento di esponenti mafiosi e di loro familiari in localita' diverse da quelle di residenza". Nella mozione si chiede la modifica del codice antimafia "al fine di impedire l'esodo e l'insediamento al Nord di esponenti di rilievo della criminalita' organizzata di tipo mafioso e delle loro famiglie''. "E' una legge che non funziona - rilevano i senatori della Lega - e questo anche alla luce delle dichiarazione del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso''. "Grasso piu' volte ha denunciato come la crisi economica che stiamo vivendo favorisce il sistema mafioso - spiega Gianpaolo Vallardi, capogruppo in commissione antimafia - perche' le imprese non hanno liquidita' e le banche faticano a prestare denaro ed ecco allora che spuntano i colletti bianchi della mafia pronti a prestare denaro o a entrare nelle aziende con capitali freschi. Fenomeno che puo' avvenire soprattutto al Nord". Infine la Lega chiede un'ispezione del ministro della Giustizia al Tribunale di Palermo che ha deciso sul caso di Salvatore Riina. "Non vogliamo piu' questi trasferimenti - dice Vallardi - nei nostri territori che hanno consentito, dagli anni '70, il consolidamento della presenza mafiosa e 'ndranghetista tanto da inquinare e danneggiare l'economia del nord, penetrando nel mondo imprenditoriale, nella pubblica amministrazione, negli appalti e nella politica''.