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Crisi: da riacquisto debito a tetto a stipendi pubblici, 18 proposte per batterla (2)

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Economia

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(Adnkronos) - A spiegare il dettaglio del progetto di Polaris, Giampaolo Bassi, che ha anche ricordato come diverse leggi comunitarie siano costantemente aggirate in Germania e in Francia da misure protezionistiche locali, sottolineando che l'Italia, ''ufficialmente terzo contribuente della Ue ma fattualmente primo per la sua incapacita' di metterne a frutto i fondi, abbia un peso contrattuale che non sfrutta mai per incapacita' o indolenza dei suoi politici''. Bassi ha poi esposto i vari punti del programma che punta a risanare le finanze e a ricomprare il debito estero, attraverso, tra l'altro, l'emissione di 300 miliardi di titoli di Stato btps al 2% a 10 anni, garantiti da riserve auree e di valuta, solo a cittadini, banche ed istituzioni residenti e l'obbligo per banche ed assicurazioni di investimento in titoli di Stato italiani con limiti di acquisto. Tra le proposte, anche una serie di provvedimenti sulle banche e una riforma fiscale che passa da riduzione delle aliquote Irpef e Iva, abbattimento dell'Irap, cancellazione dell'Imu sulla prima casa, ma anche una nuova legge alla ''francese'' sui settori ad interesse nazionale, la formazione di una societa' di rating europea a partecipazione italiana e una serie di misure per il controllo della spesa pubblica: dalla creazione di parametri di efficienza minima dei servizi pubblici da soddisfare prima di dirottare il denaro pubblico verso spese non indispensabili, all'emissione dei titoli di Stato a scadenza quinquennale destinati a pagare stipendi e pensioni oltre soglie significative, fino alla fissazione di un tetto di 200.000 euro lordi annui per pensioni e stipendi pubblici. Polaris propone anche l'istituzione di un Fondo per il finanziamento delle imprese innovative e a componente azionaria giovanile tramite l'utilizzo del 50% di quanto recuperato sui tagli a stipendi pubblici e l'attivazione di un servizio "trasparenza online" che permetta ai cittadini di consultare su web tutte le spese pubbliche.

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