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Sanita': primario San Camillo, morti sospette? Erano malati gravi

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Cronaca

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Roma, 8 mar. - (Adnkronos) - "Le morti sospette? Erano casi disperati, malati terminali o con gravi patologie. Abbiamo sempre avvertito i familiari sul fatto che con l'intervento chirurgico si rischiava la vita. Comunque mi sembra chiaro: di sicuro qualcuno mi vuole incastrare. E' assolutamente infondato parlare di malasanita' per questi casi". Lo dice in un'intervista al 'Corriere della Sera' il primario di Chirurgia d'urgenza dell'ospedale San Camillo di Roma Donato Antonellis. Il medico, indagato per alcuni presunti errori commessi in sala operatoria, racconta la sua verita'. Sulle morti sospette dice: "In tutti questi casi ho solo cercato di aiutare i miei malati. Mi ricordo ad esempio che una anziana e' morta per infarto due mesi dopo l'operazione con la quale l'ho salvata da una emorragia. Dopo l'intervento stava bene: la stavano trasferendo in un centro di riabilitazione quando ha avuto l'infarto" "Purtroppo i decessi possono avvenire - prosegue - i malati sono spesso in condizioni molto critiche. E, comunque, io non ho scheletri nell'armadio: qualche errore lo avro' forse anche commesso nella mia lunga carriera. Ma un fatto e' certo: tentano di incastrarmi da cinque anni".

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