Arte: Pedretti a Seracini, avanti in ricerca 'Battaglia Anghiari'
Cultura
Firenze, 12 mar. - (Adnkronos) - ''Sono lieto che le indagini per la ricerca della Battaglia di Anghiari di Leonardo vengano portate avanti. Ed allora ecco la mia esortazione: avanti tutta sulla parete giusta''. E' questo il messaggio che Carlo Pedretti, 84 anni, il maggior esperto vivente della vita e delle opere di Leonardo da Vinci, ha inviato, con una email dagli Stati Uniti, all'ingegner Maurizio Seracini, invita ndolo a continuare la ricerca dell'affresco perduto in Palazzo Vecchio. ''Non credo che sia il caso che tu risponda a chi ti rimprovera di cercare nella parete sbagliata. Lascia dire a me che e' piu' facile sbagliare leggendo i documenti che a leggere i muri come sai fare tu'', aggiunge Pedretti, professore emerito di studi su Leonardo presso l'Universita' della California a Los Angeles, dove dirige il Centro Hammer di Studi Vinciani. Grazie a Seracini, aggiunge Pedretti nel messaggio, ''si sa ora con precisione dove fosse l'ingresso alla Sala del Gran Consiglio salendovi dalle scale del Cronaca allora poste all'esterno e non piu' esistenti. Resto pertanto dell'opinione che nulla e' piu' inedito della carta stampata. E invece si continua a ignorare la lettera gia' pubblicata nel Cinquecento con la quale il 17 agosto 1549 Anton Francesco Doni suggeriva all'amico Alberto Lollio a Venezia le cose piu' interessanti da vedere a Firenze. E cosi' in Palazzo Vecchio, ''salite le scale della sala grande'' - quelle che ora ci puoi mostrare dove e come fossero - 'diligentemente date una vista', come scrive il Doni, 'a un gruppo di cavalli e d'uomini, un pezzo di battaglia di Lionardo da Vinci, che vi parra' una cosa miracolosa'. Grazie a te oggi sappiamo che quella ''cosa miracolosa'' poteva vedersi subito e quindi a colpo d'occhio senza doversi girare attorno e cioe' attraverso una porta che corrisponde a quella dell'attuale Studiolo. E poi non si dimentichi mai un semplice fatto: Se Vasari non distrusse ma copri' Masaccio in Santa Maria Novella e Giotto in Santa Croce, perche' avrebbe dovuto distruggere quella 'cosa miracolosa' in Palazzo Vecchio?''